A distanza di oltre un anno dalla sua scomparsa, Gianluca Vialli continua a sorprendere i suoi tifosi: l’ultima rivelazione è commovente
L’importanza che Gianluca Vialli, per molti solo Luca, ha avuto nella vita di chi gli è stato attorno, della sua famiglia, dei suoi amici, dei suoi ex compagni di squadra, è testimoniata da una serie di racconti e aneddoti interminabile. L’ultimo è venuto a galla solo pochi giorni fa. L’ennesima dimostrazione di umanità da parte di un giocatore che ha saputo essere campione in campo e fuori, sempre leale e vicino alle persone che avevano bisogno di supporto.
Ormai nessun racconto inerente alla straordinaria vita di Vialli può stupirci. Eppure, a volte basta la testimonianza di un vecchio amico per destare commozione in tutti quegli appassionati di calcio che hanno amato l’ex bomber di Sampdoria e Juventus anche dopo la fine della sua carriera.
Perché Vialli ha saputo farsi apprezzare soprattutto per ciò che è stato come uomo, oltre che come calciatore. Lo ha dimostrato ancora una volta il racconto di Michele Padovano, suo ex compagno di squadra alla Juventus. In un libro pubblicato in questi giorni, Tra la Champions e la libertà, l’ex attaccante bianconero ha raccontato la sua esperienza con il carcere, arrestato per presunta associazione a delinquere e assolto completamente solo nel gennaio 2023, grazie a un processo bis arrivato in seguito alla prima sentenza assolutrice della Cassazione.
Un’esperienza drammatica, quella dietro le sbarre, durata solo tre interminabili mesi ma quasi impossibile da sostenere, non avesse avuto l’appoggio e il sostegno dei familiari e degli amici, quelli veri, quelli che non voltano le spalle: amici come Gianluca Vialli.
Padovano e il racconto su Vialli: il ricordo dell’ex attaccante bianconero è commovente
Tra i pochi personaggi del mondo del calcio che non si sono dimenticati di lui e non lo hanno abbandonato nel momento del bisogno, oltre a Gianluca Presicci, suo ex compagno dai tempi del Cosenza, c’era proprio Vialli. Quello che adesso è diventato il suo “angelo in Cielo”, all’epoca fu una voce amica in grado d’infondergli coraggio in un momento di estrema difficoltà.
Lo ha raccontato lo stesso Padovano, in un’intervista all’Avvenire. Non c’era domenica, in quei mesi, in cui l’ex attaccante juventino non chiamasse la moglie Adriana per sapere come stava, come stesse vivendo quel periodo così duro.
“Luca ha chiamato, ti saluta con affetto“, le riferiva la consorte quando andava a trovarlo in carcere. E tanto bastava a Padovano per ritrovare il sorriso: “Per me quelle chiamate rappresentavano una luce di speranza, come uno spiraglio di libertà, di una vita che avevo lasciato al di là delle sbarre“.
Non a caso, quando venne scarcerato fu proprio di Luca la prima chiamata: “Dopo il classico ‘ciao, come stai’ scoppiammo a piangere…“. L’ennesima dimostrazione di un legame che, da lì in avanti, non è mai stato spezzato. Non a caso, quando nel gennaio 2023 Luca è venuto a mancare, Padovano si è sentito devastato: “Avrei voluto tanto salutarlo un’ultima volta“. Purtroppo gli fu impossibile, essendo in quei giorni ancora emotivamente troppo coinvolto dal processo che solo poche settimane dopo la morte di Vialli si sarebbe concluso. E probabilmente rimarrà per sempre un grande rammarico nella sua vita.