Ecco il grande errore che in moltissimi commettono quando si tratta di vecchie bollette: la truffa è molto vicina.
Le bollette di gas, luce e altri servizi pubblici sono un tema sempre attuale, un costante richiamo alle nostre responsabilità quotidiane di consumatori. È un aspetto della vita domestica di cui siamo costantemente consapevoli, ma cosa succede alle bollette più vecchie? Questo diventa un argomento rilevante, specialmente quando i pagamenti vengono posticipati o dimenticati nel corso del tempo.
La domanda principale è: le vecchie bollette devono essere sempre pagate oppure esiste un limite di tempo entro cui sono considerate prescritte? Per rispondere in modo accurato, è necessario esaminare più da vicino le regole che governano questa situazione.
Vecchie bollette, ecco l’errore da non fare
Iniziamo con il fatto che le scadenze delle bollette non sono uniformi: dipendono dal tipo di servizio e dalla data di emissione. Solitamente, c’è un periodo definito entro il quale è necessario saldare il debito. Superato questo periodo, il fornitore perde il diritto di richiedere il pagamento.
Ad esempio, le bollette per l’elettricità prescrivono in un periodo che va da 2 a 5 anni a partire dal marzo 2018, mentre quelle del gas prescrivono da 2 a 5 anni dal gennaio 2019. Le bollette dell’acqua seguono una regola simile, con un periodo di prescrizione di 2 anni dalla data di emissione.
Il discorso non cambia se si tratta di conguagli: se una bolletta non è stata richiesta per almeno due anni, diventa prescritta e l’utente non è più obbligato a pagarla, senza il rischio di azioni legali da parte del fornitore.
È importante sottolineare che l’utente deve essere in grado di dimostrare la prescrizione in modo appropriato, possibilmente attraverso documenti scritti che confermano i propri diritti legali.