Raggiungono cifre di vendita stratosferiche a causa della loro rarità e “collezionabilità”: scopriamo quali sono i dischi in vinile più preziosi e richiesti del settore.
“Evergreen”, “imprescindibile”, “indispensabile”, “non si può dire di conoscere ed apprezzare veramente la musica se non la si ascolta su vinile”: queste alcune tra le considerazioni di encomio più condivise al mondo tra gli appassionati e gli esperti del settore riguardo il vinile, il supporto per la riproduzione analogica di segnali sonori realizzato in gommalacca per la prima volta nel 1948 negli Stati Uniti.
Esso è rimasto oggetto di venerazione e finanche di culto, in grado di attraversare pressoché indenne le epoche di modernizzazione tecnologica che hanno introdotto supporti di riproduzione più sofisticati, con continui e ciclici ritorni “sulla cresta dell’onda” durante i quali la sua obsolescenza si è trasformata da possibile difetto, al contrario, a pregio assoluto e incontrastato.
Al punto da farlo considerare, sia dagli appassionati più incalliti sia da orde di addetti ai lavori, il miglior mezzo di riproduzione per vivere un’esperienza di ascolto realmente immersiva, coinvolgente, armonica ed elettrizzante. Non sorprende dunque se alcuni vinili siano divenuti veri e propri cimeli, di valore storico incommensurabile, basti pensare al “White Album” dei Beatles, ai concerti per violino di Bach e Mozart di Gioconda De Vito e Rafael Kubelik o a “Station to Station” di David Bowie.
Tutte opere musicali che hanno “rapito”, ispirato ed emozionato generazioni su generazioni, oggi nel formato originario in cui vennero distribuiti veri e propri patrimoni. E non soltanto in termini artistici, storici e di costume, bensì anche dal punto di vista del loro valore economico, raggiungendo cifre di vendita tra i collezionisti di milioni di dollari.
Oggi i vinili più ambiti nell’ambito del collezionismo – e dunque considerati più preziosi in termini economici – sono in prevalenza di alcune delle “stelle” più brillanti e di maggior successo della discografia mondiale della seconda metà del Novecento: come i Beatles, John Lennon & Yoko Ono, Elvis, Bob Dylan e Prince sul versante popolare; mentre Mozart e Bach, invece, dominano il versante classico.
Dunque compositori, cantautori e musicisti i cui nomi sono arci noti da decadi e secoli in ogni angolo del Pianeta. Tuttavia, il podio spetta al vinile di un collettivo hardcore sconosciuto ai più, soprattutto in Italia: si tratta di “Once Upon a Time in Shaolin”, settimo album del Wu-Tang Clan, band hip-hop newyorkese, prodotto e distribuito nel 2015 in una sola copia.
Ebbene, quest’ultima nello stesso anno è stata venduta all’asta per la cifra da capogiro di 2 milioni di dollari e con una clausola secondo cui non potrà essere sfruttata commercialmente per altri 79 anni da oggi, ovvero fino al 2103. Altri vinili, prodotti invece in più copie (migliaia e migliaia se non, in alcuni casi, milioni) si distanziano di poco.
Tra essi, l’eterno “Blowin’ in the Wind” di Bob Dylan, pubblicato nel 1962, il cui singolo omonimo è stato venduto all’asta per quasi 1,8 milioni di dollari; o il “Double Fantasy” di John Lennon & Yoko Ono, venduto nel 2020 per 900.000 dollari. Vere e proprie fortune che, mai dire mai, potrebbero riposare da decenni anche nelle nostre soffitte, tra i vecchi dischi di famiglia: per questo motivo, potrebbe essere una buona idea dare un’occhiata!
Se è vero che il calendario è uno strumento indispensabile per tenere sotto controllo impegni,…
C'è una soluzione per il tuo abbonamento a Netflix che forse non tutti conoscono: puoi…
Stufi della nauseabonda puzza di sudore che esala dalle scarpe d'allenamento? Possiamo rimuoverla in questo…
Chi è Gabriel, il corteggiatore di Francesca Sorrentino a Uomini e Donne: sta conquistando tutti,…
Gli specchi in ascensore non sono lì per il motivo che pensiamo. La loro presenza…
Assegno di Inclusione e tirocinio retribuito sono compatibili oppure no? Su questo aspetto c'è molta…