Il Governo presieduto da Giorgia Meloni spazza via il Superbonus. Di seguito, tutti i dettagli illustrati dal ministro Giancarlo Giorgetti.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato durante l’ultima riunione del Consiglio dei Ministri un significativo cambiamento riguardante il Superbonus. La riforma varata dal Governo presieduto da Giorgia Meloni mette una pietra tombale su una delle misure più discusse degli ultimi anni.
Il Superbonus, infatti, fu varato, come misura di sostegno all’imprenditoria e all’edilizia per far fronte alla pandemia da Covid-19. Come ben sappiamo, quel drammatico periodo non ha fiaccato solo la salute dell’Italia, ma anche l’economia. Un incentivo che, senza dubbio, ha avuto i suoi effetti, ma su cui si sono concentrate anche le critiche.
Essendo un provvedimento varato dal Governo presieduto da Giuseppe Conte, il centrodestra, già in campagna elettorale, ne aveva fatto una propria battaglia. Al pari dell’abolizione del Reddito di cittadinanza. Se il sussidio ai più sfortunati è stato spazzato via da tempo, oggi si consuma anche l’abolizione, di fatto, del Superbonus. Almeno di come era stato concepito inizialmente. Entriamo nel dettaglio della misura illustrata dal ministro Giorgetti.
Il Governo ha approvato un decreto legge che pone fine alle agevolazioni e alla cessione del credito per i lavori di ristrutturazione, considerati insostenibili per le finanze pubbliche. Giorgetti ha dichiarato che il decreto elimina ogni forma di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie di bonus edilizi che ancora li prevedevano.
Inoltre, ha spiegato che è stata rimossa la disposizione della remissione in bonis, consentendo correzioni con il pagamento di sanzioni minime per le comunicazioni già effettuate entro il 15 ottobre, mentre per le nuove fattispecie sarà necessaria una comunicazione preventiva al momento dell’inizio dei lavori.
Queste misure sono volte a porre fine alla generosità eccessiva del Superbonus, il cui impatto negativo sulle finanze pubbliche sarà valutato nei prossimi giorni quando verranno caricate tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023. Giorgetti ha sottolineato che l’obiettivo del decreto è mitigare l’impatto nel 2023, ma le conseguenze sul debito pubblico si faranno sentire per anni.
Ha inoltre evidenziato che l’introduzione di norme di monitoraggio dimostra l’imprudenza con cui sono state sviluppate le precedenti normative, che hanno avuto effetti devastanti sulle finanze pubbliche. Concludendo, il ministro ha ribadito che il malcontento causato da queste decisioni è diffuso e pesa su tutti gli italiani. Staremo a vedere come i provvedimenti si ripercuoteranno sulla situazione economica del Paese, delle imprese e degli italiani.
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