Una big europea è in clamorose difficoltà economiche: ecco perché non può esonerare l’allenatore nonostante i risultati
Può una squadra che spende sul mercato più di tutti non essere in lotta nemmeno per un posto in Champions? A quanto pare sì, soprattutto se si sbagliano gli investimenti e soprattutto si sceglie l’allenatore sbagliato.
Lo sa bene una big europea, partita ai nastri di partenza come una delle pretendenti al titolo e ritrovatasi, di punto in bianco a galleggiare a metà classifica, lontanissima da un posto in Champions ma costretta a mantenere in panchina il proprio tecnico, e non per una questione di fiducia.
Davanti a risultati così negativi, qualunque proprietà avrebbe optato per un cambio in panchina, e non da oggi, ma da almeno un paio di mesi. Le cose però a volte non sono così semplici. Nonostante abbia speso sul mercato in maniera forsennata, in questo momento il Chelsea non può permettersi di esonerare Mauricio Pochettino, per molti l’artefice dell’incredibile flop dei Blues in questa stagione.
La squadra londinese vive infatti al limite per quanto riguarda il fair play finanziario, e in questo momento Todd Boehly non ha la possibilità di pagare all’ex tecnico del Paris Saint Germain l’indennità che gli spetterebbe in caso d’interruzione anticipata del proprio rapporto.
Questo almeno è quanto riferito ai microfoni di Football Insider dall’esperto di economia Kieran Maguire, che ha spiegato in maniera dettagliata il motivo per cui in questo momento il Chelsea non può agire in alcun modo. Con buona pace di una tifoseria intera costretta a vedere la propria squadra galleggiare attorno al decimo posto e a una decina di punti di distanza dalla qualificazione in Champions.
Pochettino non può essere esonerato: Chelsea in crisi, cosa sta succedendo
Può sembrare incredibile, ma una squadra ricca come il Chelsea si trova in questo momento in estrema difficoltà a livello finanziario. Come riferito dal Daily Mail, nonostante i risultati per certi versi imbarazzanti di Pochettino alla guida dei Blues, attualmente per la proprietà non è possibile versare i 10 milioni di sterline necessari per poterlo esonerare.
Il pagamento dovrebbe essere incluso nel bilancio 2023/24, in chiusura il 30 giugno, e il club non ha alcuna intenzione di rendere ancora più pesante il proprio passivo, per non rischiare di incorrere in sanzioni.
Attualmente i Blues hanno raggiunto il limite delle perdite consentite dalle regole in vigore in Premier su profitto e sostenibilità. Ciò vuol dire che non c’è alcuna possibilità in questo momento per la squadra inglese di poter allontanare il proprio tecnico. Comunque vadano le cose, l’argentino è destinato a rimanere alla guida del Chelsea, almeno fino al prossimo giugno. Cosa accadrà dopo è invece un mistero.
Difficilmente infatti l’ex allenatore degli Spurs riuscirà a convincere la dirigenza a dargli ancora fiducia. Salvo colpi di scena, quindi, la storia tra i Blues e il tecnico argentino è destinata a proseguire solo ed esclusivamente per convenienza, con tutti i rischi che una decisione del genere potrebbe comportare per il futuro della squadra inglese.