La più grande passione segreta di Jannick Sinner che ha cercato di tenere nascosta per tantissimo tempo, ma poi ha dovuto rivelare.
Jannick Sinner è uno dei giocatori di tennis più forti al mondo e che, soprattutto, ha riportato finalmente un po’ di colori della bandiera italiana sul tetto del mondo riuscendo a vincere importantissimi tornei nel corso della sua carriera, arrivando ad intascarsi, come del resto è anche normale che sia, milioni e milioni di euro di montepremi, assolutamente meritatissimi.
Impossibile, infatti, dimenticare la finale del suo primo Grande Slam, agli Australian Open, ma anche e soprattutto tantissimi altri tornei che è riuscito a vincere ed a portare a casa.
Se, come abbiamo avuto modo di vedere e di capire nel corso degli anni, nella sua vita di fatto non esiste praticamente niente se non il tennis ed i durissimi allenamenti ai quali si sottopone ogni giorno per cercare di migliorare, dall’altra parte una cosa è certa: ha un’altra grandissima passione che, fino a pochissimi anni fa, in pochissimi conoscevano e che, soprattutto, oggi è diventata virale dal momento che è stato più volte “pizzicato” così, con le telecamere di tutto il mondo che hanno virato su di lui, almeno per questa volta, non per una sua magistrale prodezza in campo, ma per un altro motivo altrettanto curioso ed allo stesso tempo inaspettato.
Sinner, la sua più grande passione oltre al tennis
Sinner quando non si allena è un grandissimo appassionato di un altro sport che accomuna milioni e milioni di italiani: stiamo infatti ovviamente parlando del calcio, con la sua squadra del cuore che è proprio il Milan.
Più volte, infatti, quando ne ha ovviamente la possibilità, e ciò purtroppo non accade spesso, va allo stadio di San Siro, e non solo, per cercare di supportare e dare il proprio contributo in termini di tifo per i rossoneri.
Un “segreto” che fino a pochissimo tempo fa praticamente non conosceva nessuno ma che, ad oggi, è diventato qualcosa di virale e che, soprattutto, dimostra ancora una volta, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto il ragazzo altoatesino sia davvero pregno di valori positivi e che non abbia, soprattutto, come si suol dire, “grilli” per la testa.