La recente vittoria all’Atp di Rotterdam alimenta le ambizioni di Sinner che ora può ambire a grandi traguardi anche nel ranking ATP. Ecco cosa può succedere
Un 2024 già indimenticabile per Jannik Sinner. A meno di un mese di distanza dal memorabile trionfo all’Australian Open, l’azzurro ha trionfato anche all’Atp di Rotterdam, conquistando anche il terzo posto nella classifica mondiale.
Mai nessun tennista italiano aveva occupato una posizione così alta nel ranking ATP, un record che solo Sinner può migliorare. Con l’attuale livello delle performance di Jannik, non è affatto un azzardo precludere al tennista azzurro l’opportunità di avanzare ulteriormente in classifica, insidiando chi lo precede ovvero Novak Djokovic e Carlos Alcaraz, rispettivamente primo e secondo in graduatoria.
Da marzo all’inizio dell’estate, la stagione tennistica vivrà uno dei suoi momenti clou con una serie di tornei importanti e ravvicinati l’uno dall’altro. Si comincia con i due Masters americani di Indian Wells e Miami. Ad aprile, via ai tornei su battuta con il Roland Garros preceduto dai Masters di Roma, Madrid e Montecarlo oltreché dal ricco Atp 500 di Barcellona. A giugno, ecco gli eventi su erba con Halle e il Queen’s prima di Wimbledon.
Tanti eventi importanti e tanti punti in palio per i vari contendenti con la possibilità di stravolgere le attuali posizioni di classifica, già definite a Febbraio.
Prima di Indian Wells non ci sarà alcun cambiamento in graduatoria. Djokovic è al comando con 9985 punti, seguito da Alcaraz a 8805 (può perdere qualcosa se non si conferma campione a Rio de Janeiro), Sinner a 8270 e Medvedev, quarto a 8015 dopo i due forfait a Rotterdam e Doha.
Sinner rispetto a Djokovic e Alcaraz è in una situazione favorevole in quanto a punti da difendere rispetto al 2023. Da Indian Wells a Wimbledon, Jannik ne eredita 2400 scaturiti dalla semifinale di IW, dalla finale di Miami, dalla semifinale di Montecarlo, dall’ottavo di finale di Roma e dalla semifinale di Wimbledon.
Ben più pesante la cambiale per Djokovic e, soprattutto, per Alcaraz. Sono 3335 i punti che deve difendere Nole, campione al Roland Garros e finalista a Wimbledon. Per Carlos, invece, sono ben 6425. Lo scorso anno, infatti, lo spagnolo ha vissuto quattro mesi da protagonista assoluto vincendo Wimbledon, due Masters (Indian Wells e Miami), il Queen’s, l’Atp di Barcellona cui si aggiungono le semifinali al Roland Garros e Miami.
Rispetto a Sinner, Alcaraz ha 4025 punti in più da confermare, un bottino che può consentire a Jannik di ambire al sorpasso sullo spagnolo specie se dovesse migliorare i risultati del 2023 sulla terra battuta, superficie di gioco che gli è meno congeniale.
Assalto alla vetta di Djokovic che resta più difficile in quanto Nole ha tutto da guadagnare nei due Masters di Indian Wells e Miami, non disputati nel 2023 in quanto sprovvisto del vaccino contro il Covid, necessario per l’ingresso negli Usa.
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