Se ti vuoi iscrivere su Tinder devi prima fare moltissima attenzione ad un dettaglio: può sembrare insignificante ma rischi grosso.
Non c’è dubbio che il nostro modo di interagire con gli altri sia cambiato radicalmente nel corso degli anni. Stabilire nuove amicizie, creare legami e conoscere nuove persone è diventato sempre più arduo, tanto che molti si affidano ai social media per trovare connessioni significative. Se fare amicizia può sembrare complicato, trovare l’anima gemella o semplicemente qualcuno con cui trascorrere una piacevole serata appare quasi impossibile. In questo contesto, le app di incontri stanno guadagnando popolarità in tutte le fasce d’età.
Ormai, scaricare Tinder o altre app di dating e mostrarle sul proprio smartphone non è più un tabù. In passato, ci si vergognava ad ammettere di utilizzare queste piattaforme, pensando che fossero esclusivamente destinate a incontri casuali senza altre finalità. Tuttavia, non è sempre così, almeno non per tutti. Se stai considerando di unirti anche tu a questa famosa app, è importante sapere perché non dovresti farlo utilizzando l’e-mail del lavoro.
Tinder con e-mail aziendale: ecco cosa rischi
Usare Tinder è estremamente semplice e accessibile a chiunque, indipendentemente dalla familiarità con i social network o gli smartphone. Questa app non è più solo appannaggio dei più giovani, ma è utilizzata anche da adulti di tutte le età. Grazie ai filtri disponibili, è possibile impostare il range di età dei potenziali match, dopo aver fornito i propri dati personali.
Sorge dunque una questione cruciale: al momento della registrazione, sia che si opti per la versione gratuita o quella a pagamento, viene richiesto di inserire un indirizzo e-mail. Potrebbe venire naturale usare quello lavorativo, ma questa scelta è decisamente sconsigliata e può risultare controproducente. Innanzitutto, l’e-mail aziendale non dovrebbe mai essere impiegata per fini ricreativi, sia per motivi etici e morali, sia perché potrebbe violare le policy aziendali.
Se hai dubbi, consulta le politiche della tua azienda o del marchio per cui lavori e scoprirai che, nella maggior parte dei casi, è esplicitamente vietato utilizzare l’e-mail aziendale per scopi non legati al lavoro.