Rai, conduttore sbotta a sorpresa: “Faccio una vita di m***a ed ho 178 querele”

Uno storico conduttore della Rai vuota il sacco: ecco che cos’è successo, quella confessione che arriva dal passato continua a fare riflettere.

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Rai, conduttore sbotta a sorpresa: “Faccio una vita di m***a ed ho 178 querele” (Immezcla.it)

Ci sono delle storie davvero clamorose che riguardano alcuni dei personaggi televisivi che tutti noi, settimana dopo settimana, guardiamo all’interno del piccolo schermo, magari ammirandoli e volendo essere come loro, un giorno. Nella realtà dei fatti sicuramente dal punto di vista economico questo potrebbe essere un buon obiettivo ma, dall’altra parte, c’è una vera e propria faccia della medaglia misteriosa che nessuno avrebbe mai immaginato.

“Faccio una vita di m***a” questa è la confessione che forse in pochissimi avrebbero mai immaginato di sentir dire da lui, uno dei giornalisti più duri e ferrei che la tv di Stato ed in generale questa categoria forse ha mai avuto, eppure è così. Di chi stiamo parlando? Tutti i dettagli.

Sigfrido Ranucci, la confessione che ha spiazzato tutti

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Sigfrido Ranucci, che da anni è alla guida di Report (Ansa – Immezcla.it)

Sigfrido Ranucci ha dichiarato di trovarsi attualmente in una situazione difficile, sebbene riconosca che ci siano molte situazioni peggiori. Ha espresso gratitudine per il privilegio di svolgere il lavoro che ama, considerandolo il più bello del mondo. Il conduttore di Report ha sottolineato il valore di poter lavorare circondato da persone affettuose, paragonando la sensazione che gli trasmettono alle energie di Braccio di Ferro quando mangia gli spinaci, affermando che questa sia la forza sia sua che della sua squadra. Riguardo al giornalismo d’inchiesta, ha affermato che dona coraggio sia a chi lo pratica che a chi lo ascolta.

Durante la sua ospitata a Giletti 102.5 (Rtl 102.5), Ranucci ha rivelato che Milena Gabanelli gli aveva anticipato che il suo lavoro gli avrebbe procurato molte notti insonni, confermando che così è stato. Ha spiegato che c’è sempre il timore di non fare la scelta giusta prima di andare in onda, poiché si tratta di una grande responsabilità. Ranucci ha paragonato il peso di un’inchiesta giornalistica a quello di un’attività giudiziaria che si sviluppa nel tempo o che può prescriversi.

Ha inoltre menzionato la tensione legata alla gestione della prima serata e alle 178 querele che cercano di dissuadere dal trasmettere. Ha infine evidenziato le difficoltà legate alle denunce successive alla trasmissione e alla gestione del team, sottolineando l’importanza delle telefonate prima, durante e dopo la messa in onda.

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