Pensioni, brutte notizie in arrivo: saranno due mesi da incubo

Brutte notizie in arrivo per il mese di agosto e settembre per quanto concerne le pensioni che saranno più basse: il motivo.

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Pensioni, brutte notizie in arrivo: saranno due mesi da incubo (Immezcla.it)

Il tema delle pensioni in Italia continua a essere di primaria importanza, spesso trattato come un’emergenza costante. Sebbene da tempo si discuta della necessità di una profonda riforma del sistema pensionistico italiano, nessuna amministrazione, indipendentemente dall’orientamento politico, ha concretamente affrontato la questione. Purtroppo, la situazione peggiora ulteriormente con l’arrivo dei mesi di agosto e settembre, durante i quali numerosi pensionati potrebbero assistere a una riduzione dell’assegno mensile.

Infatti, mentre molti aspettano notizie positive in ambito pensionistico, alcuni dovranno fare i conti con tagli agli importi. Questa realtà si verifica nonostante si parli da anni di riformare il sistema pensionistico, con un’attenzione particolare all’età pensionabile e agli importi mensili delle pensioni, che risultano sempre meno adeguati per affrontare la crisi economica che da anni affligge il nostro Paese.

Nel prossimo futuro, non si intravedono segnali di miglioramento. Anzi, l’orizzonte dei mesi di agosto e settembre si presenta particolarmente cupo per un gran numero di pensionati italiani. Durante questi mesi, infatti, è possibile che l’importo delle pensioni subisca una riduzione. È quindi cruciale comprendere come agire in questa situazione.

Pensioni agosto e settembre al ribasso: il motivo

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Pensione (Immezcla.it)

A partire da agosto e settembre 2024, l’INPS introdurrà una trattenuta del 5% sulle pensioni correlate al reddito per quei pensionati che non hanno ancora fornito i dati reddituali relativi al 2020. Questa misura impatterà principalmente le pensioni integrate al minimo, le maggiorazioni sociali e le pensioni ai superstiti. Sebbene la trattenuta possa apparire esigua, essa può incidere significativamente sul reddito mensile di molti pensionati. Tuttavia, tale riduzione può essere evitata collaborando e rispettando le scadenze imposte dall’INPS.

La trattenuta del 5% sulle pensioni si applicherà a coloro che non hanno risposto alle sollecitazioni dell’INPS riguardanti l’invio dei dati reddituali del 2020. Nonostante le ripetute richieste, alcuni pensionati non hanno ancora fornito le informazioni necessarie. Di conseguenza, le pensioni di agosto e settembre 2024 subiranno una riduzione del 5%, calcolata sull’importo di luglio 2024. Ciò implica che gli assegni di questi mesi saranno inferiori.

Nonostante tutto, inviare i dati richiesti non è complicato. Si può procedere tramite il servizio clienti INPS, il sito ufficiale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale o le sedi locali. La scadenza ultima è fissata al 15 settembre. Superato questo termine, alcuni potrebbero subire la revoca definitiva delle prestazioni, mentre altri si vedranno applicare una riduzione del 5%. Pertanto, è fondamentale verificare con attenzione quali documenti siano necessari e, se necessario, rivolgersi a professionisti del settore, come quelli operanti presso i CAF e i Patronati.

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