l’Inps ha aggiornato i coefficienti di rivalutazione per le pensioni nel 2024. Finalmente puoi calcolare l’importo maggiorato.
È arrivato il momento di calcolare con precisione quanto percepirai come pensione nel corso del 2024. L’Inps ha recentemente emesso il messaggio n. 840/2024, che aggiorna i coefficienti di rivalutazione degli stipendi.
Questi ultimi sono fondamentali per determinare la media delle retribuzioni utilizzate nel calcolo delle pensioni per i lavoratori ai quali interessa il sistema in questione.
Il calcolo retributivo è un metodo usato per determinare le quote degli assegni per i cittadini iscritti presso l’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti e alcune gestioni speciali dei lavoratori autonomi. Sebbene sia stato soppresso dal 1° gennaio 2012, è ancora utilizzato per stabilire le quote dell’assegno pensionistico per i periodi di lavoro che sono precedenti a tale data. Questo metodo si basa principalmente su due elementi chiave: il numero di anni di contribuzione e la media delle retribuzioni lorde.
Esse devono essere aggiornate e riferite agli ultimi anni di attività. Il calcolo retributivo prevede che l’ammontare della prestazione pensionistica sia pari al 2% del reddito pensionabile per ogni anno di contribuzione. Ad esempio, con 25 anni di contributi si ha diritto al 50% della media degli ultimi stipendi, che sale al 70% con 35 anni di contributi e all’80% con 40 anni. La pensione è composta da due quote distinte: la A e la B.
La prima riguarda le anzianità contributive maturate fino al 31 dicembre 1992, mentre la quota B si riferisce alle anzianità acquisite dal 1° gennaio 1993 fino al 31 dicembre 2011 (per chi ha almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995) o fino al 31 dicembre 1995 (per chi ha meno di 18 anni di contributi alla stessa data). I coefficienti di rivalutazione per il 2024 permettono di determinare gli importi da utilizzare nel calcolo della pensione.
È importante notare che gli importi non corrispondono esattamente a quanto percepito dal lavoratore durante la sua attività lavorativa. Questi sono rivalutati tenendo conto dell’inflazione ed escludendo l’anno di decorrenza e quello precedente. Dopo due anni di aumenti con cifre importanti (+8,1% nel 2022 e +5,4% nel 2023), si registrano degli effetti positivi sui valori delle pensioni.
Ad esempio, uno stipendio di 30.000 euro nel 2020 può valere 34.830 euro (un aumento del 16%) se riferito alla quota A e 35.868 euro (un aumento del 19%) se riferito alla quota B. Con le nuove informazioni fornite dall’Inps e i coefficienti di rivalutazione aggiornati per il 2024, è finalmente possibile calcolare con precisione l’importo della propria pensione. La pianificazione è un passaggio importante nella vita lavorativa e comprendere i dettagli del calcolo può aiutare a prepararsi al meglio per il futuro.
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