Il cancro può sconvolgere la vita di una persona e dei suoi cari. Per chi viene colpito da questa patologia gravissima, lo Stato pensa ad un sussidio di sostegno.
Si tratta di una delle malattie più temute e diffuse al mondo, che colpisce milioni di persone ogni anno. Ma dietro le statistiche, ci sono individui coraggiosi che affrontano quotidianamente la loro personale battaglia contro questa patologia spietata. Fortunatamente, lo Stato ha lavorato ad un sussidio di sostegno.
La diagnosi di cancro può sconvolgere la vita di una persona e dei suoi cari. Tuttavia, molti malati di tumore affrontano la patologia con coraggio e resilienza, trovando la forza di lottare ogni giorno. Le terapie possono essere estenuanti e provocare effetti collaterali debilitanti, ma i pazienti superano queste sfide con tenacia e ottimismo.
Uno degli aspetti più difficili della lotta contro il cancro è la sua imprevedibilità. Ogni persona reagisce diversamente alle terapie e i risultati del trattamento possono variare notevolmente da un paziente all’altro. Tale incertezza può causare ansia e stress aggiuntivi per i malati di tumore e i loro familiari. Molti, però, trovano conforto nel sostegno della comunità e nelle risorse messe a disposizione dalle organizzazioni di assistenza ai pazienti oncologici.
Nonostante i progressi nella ricerca e nelle terapie contro il cancro, tante persone affrontano ancora gravi difficoltà nel trattamento e nella gestione della malattia. L’accesso alle cure oncologiche può essere limitato da fattori economici, geografici o sociali e diversi pazienti lottano per ottenere il sostegno di cui hanno bisogno. Anche per questo motivo, assume grande importanza il sussidio pubblico fornito alle persone malate.
Una delle principali forme di sostegno è rappresentata dalla possibilità di ottenere il riconoscimento di invalidità civile e la conseguente pensione di inabilità. Tale beneficio deve essere richiesto all’INPS attraverso una specifica domanda, accompagnata dalla documentazione medica necessaria e sottoponendosi alle visite di una commissione apposita.
L’assegno di pensione varia in base alla percentuale di invalidità riconosciuta a causa della patologia oncologica. Ad esempio, per un malato di tumore può essere pari all’11% in caso di prognosi favorevole e modesta compromissione funzionale, del 70% in caso di prognosi favorevole ma grave compromissione funzionale, o del 100% in caso di prognosi infausta o probabilmente sfavorevole nonostante l’asportazione del cancro.
Coloro ai quali viene riconosciuta l’invalidità civile al 100% hanno diritto alla pensione di inabilità, erogata per 13 mensilità annue, e all’esenzione totale dal ticket per farmaci e prestazioni sanitarie. Per l’anno 2024, l’importo della pensione di inabilità per i malati di tumore è di 333,33 euro – se il reddito annuo personale non supera 19.461,12 euro e l’invalidità è riconosciuta al 100%.
Se invece l’invalidità accertata è pari o superiore al 74% e fino al 99%, l’assegno viene riconosciuto nel caso in cui il reddito annuo personale risulta entro i 5.725,46 euro e il malato è privo di occupazione ed è iscritto alle liste speciali del collocamento obbligatorio. L’assegno può essere concesso per tre anni, con la possibilità di rinnovarlo per altre due volte consecutive, sempre per un periodo di tre anni.
Dopo il terzo rinnovo, il trattamento diventa definitivo fino al raggiungimento dei normali requisiti pensionistici richiesti. La pensione di inabilità si può richiedere se è riconosciuta l’invalidità per diversi tumori, tra cui: al cervello, alle ossa, al fegato, al cistifellea o alle vie biliari, il mieloma multiplo, all’esofago, allo stomaco, al pancreas, all’intestino tenue, all’ovaio, al polmone (carcinoma bronchiale) e al rene.
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