Pensione con 20 anni di contributi, è possibile: il sogno diventa realtà

Si può andare in pensione con soli 20 anni di contributi alle spalle? Sarebbe il sogno di moltissime persone ed è possibile. Ecco come.

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Pensione con 20 anni di contributi, è possibile: il sogno diventa realtà (Immezcla.it)

La possibilità di andare in pensione anticipata con 20 anni di contributi è spesso al centro di dibattiti e discussioni, ma nella realtà dei fatti, salvo casi particolari come l’invalidità, non è realizzabile. Tuttavia, la recente Legge di Bilancio e le decisioni del Governo Meloni hanno ampliato la platea dei potenziali beneficiari di una pensione con 20 anni di contributi.

Attualmente, per andare in pensione con 20 anni di contributi, è necessario raggiungere l’età di 67 anni. Questo è il requisito anagrafico per le pensioni di vecchiaia ordinarie. Anche per coloro che svolgono lavori gravosi o usuranti, i 20 anni di contributi non bastano per un pensionamento anticipato, dovendo comunque attendere i 67 anni. Anche il cosiddetto “sconto” di 5 mesi per chi rientra tra i lavoratori usuranti e gravosi, che permette l’uscita a 66 anni e 7 mesi, richiede comunque una contribuzione di almeno 30 anni.

Non esiste una misura di pensionamento anticipato che non preveda lunghe carriere contributive. Si parte dai 30 anni di contributi necessari per alcune categorie rientranti nell’Ape Sociale, passando per i 41 anni richiesti dalla Quota 41 precoci, fino ai 42 anni e 10 mesi per le pensioni anticipate tradizionali. Solo chi ha un’invalidità pensionabile pari almeno all’80% può accedere alla pensione con 20 anni di contributi, ma a condizioni specifiche: le donne a 56 anni e gli uomini a 61 anni.

Pensione con 20 anni di contributi: ecco come fare

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Ecco come andare in pensione con solo 20 anni di contributi (Immezcla.it)

Come già accennato, la pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi e 67 anni di età è possibile anche per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995. La novità significativa per il 2024 riguarda proprio questi lavoratori, i cosiddetti “contributivi puri”. Fino al 2023, per andare in pensione con la combinazione 67+20, questi lavoratori dovevano soddisfare una condizione aggiuntiva: l’importo della pensione doveva essere pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale.

Il Governo Meloni, con la Legge di Bilancio 2024, ha deciso di eliminare questo vincolo, ampliando così la platea dei potenziali beneficiari di questa misura. In pratica, dal 2024, i lavoratori contributivi puri potranno andare in pensione a 67 anni con 20 anni di contributi senza dover raggiungere quella soglia minima di pensione.

Questa decisione rappresenta un importante passo avanti nella politica pensionistica italiana, rendendo più accessibile la pensione di vecchiaia per un numero maggiore di lavoratori. L’eliminazione del requisito aggiuntivo di 1,5 volte l’assegno sociale permetterà a molti lavoratori con carriere contributive iniziate dopo il 1995 di pianificare il loro pensionamento con maggiore certezza e flessibilità. La misura, quindi, amplia significativamente la possibilità di andare in pensione con 20 anni di contributi, rendendo questa opzione più raggiungibile per una parte più ampia della popolazione.

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