Pensione a 63 anni e con 20 anni di contributi solo se sei mamma, la promessa mantenuta

Vediamo come funziona la procedura rivolta alle mamme per andare in pensione, nel 2024, con 63 anni e 20 di contributi.

Ci sono ottime notizie per le donne lavoratrici e madri che, per l’anno in corso, possono beneficiare di un piccolo quanto prezioso aiuto per poter andare in pensione prima del tempo. Vi è, infatti, la possibilità di poter smettere di lavorare a 63 anni e con soli 20 anni di contributi versati, a patto che si rispetti la procedura prevista e chiaramente ricevendo un cedolino mensile commisurato a quanto corrisposto sotto forma di contributi.

Pensione anticipata per madri lavoratrici, come funziona
Mamme lavoratrici: come andare in pensione a 63 anni e con 20 di contributi (immezcla.it)

Scopriamo di che cosa si tratta e chi può, a conti fatti, usufruire di questo sistema con lo ‘sconto’ o, in alternativa, di farlo all’età prevista dai requisiti ma con un importante e prezioso beneficio sugli importi mensili.

Pensioni per donne e mamme lavoratrici: il metodo che le aiuta

Ci troviamo nell’ambito delle cosiddette pensioni anticipate contributive che consentono a chi rispetta i requisiti richiesti di poter ottenere un anno di sconto dal punto di vista dell’età, oppure un assegno mensile più elevato una volta che si andrà in pensione. Le madri lavoratrici ne possono beneficiare avendo, dunque, la possibilità di interrompere la loro attività a 63 anni al posto dei 64 richiesti dalla pensione anticipata contributiva, così come è descritta dalla Legge Dini.

Come viene calcolata la pensione anticipata contributiva
L’alternativa alla pensione anticipata contributiva (immezcla.it)

Ma attenzione, però, perché prima di poter usufruire di questo sistema occorre conoscerne i requisiti. A partire dal fatto che è necessario ricadere interamente nel sistema contributivo. Solo in tal modo la legge permette, per ogni figlio e fino ad un massimo di dodici mesi, di anticipare di quattro mesi l’età pensionabile.

Ne deriva che una madre di almeno tre figli potrà, a 63 anni, smettere di lavorare oppure, in alternativa, chiedere un incremento del cedolino. Come? Andando ad applicare un coefficiente di trasformazione maggiorato di uno o di due anni sempre sulla base del numero di figli. L’Inps ha spiegato in una recente circolare diffusa nel 2024 che l’opzione può essere sfruttata per raggiungere i requisiti minimi previsti per la pensione.

Per fare un esempio, una madre lavoratrice di tre figli potrebbe uscire dal mondo del lavoro a 66 anni al posto che a 67, oppure a 67 anni ma con un assegno maggiorato e calcolato come se avesse 69 anni. Lo stesso vale nel caso della pensione anticipata contributiva scegliendo l’accesso al trattamento dai 63 anni, o a 64 ma con un cedolino calcolato come se la donna avesse 65 e 66 anni.

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