Quali sono i primi sintomi del morbo di Parkinson meno conosciuti e più subdoli? Ecco cosa può avvertire che la malattia ha inizio.
Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa con un’evoluzione lenta ma progressiva e conivolge principalmente le funzioni legate al controllo dei movimenti e all’equilibrio. Tecnicamente è considerata una sindrome extrapiramidale che si caratterizza per la rigidità muscolare e si manifesta con una resistenza ai movimenti passivi.
C’è il tremore che insorge durante lo stato di riposo e aumenta in relazione a condizioni di ansia ed è presente una bradicinesia per cui avviene la difficoltà sia ad iniziare che a terminare i movimenti più comuni. Il tremore quindi è tra i sintomi più noti e visibili di questa malattia e anche tra i primi a manifestarsi. Ma ce ne sono anche altri, meno eclatanti e visibili e quindi certamente anche più subdoli e sottili. Questi sintomi possono funzionare come campanello d’allarme per un’individuazione precoce della patologia, anche se la tempestività, seppure può aiutare per intraprendere le cure fin dall’inizio non influisce sul decorso e non ha la capaità di bloccare l’evolversi del morbo.
Il Parkinson si caratterizza per un elevato numero di sintomi, non solo motori, che segnano il progressivo avanzamento di uno stato di invalidità. Secondo alcuni studi l’insorgenza della malattia può avvenire anche fino a 5 anni prima che si manifestino i sintomi veri e propri.
Quelli motori infatti, compaiono in un momento successivo ad altri sintomi non motori. Prima del tremore infatti possono verificarsi condizioni che rientrano in quella chiamata disfunzione autonomica, come l’alterazione dell’olfatto, ma anche disfunzioni urinarie e la denervazione cardiaca simpatica.
Anche fenomeni di stipsi e quindi disturbi gastrointestinali hanno correlazione e rappresentano delle precocissime manifestazioni riguardanti questo morbo. Ci sono poi disturbi neuropsichiatrici come la depressione, ma anche un leggero deficit cognitivo, e un disturbo comportamentale del sonno a segnalare in modo non evidente la presenza del Parkinson che si svilupperà solo successivamente.
A questi sintomi si accompagnano anche i disturbi di carattere sensoriali quali dolore alle gambe o la sindrome delle gambe senza riposo, con il frequente bisogno di muoverle. L’evoluzione del Parkinson è lenta e graduale: dopo questa sintomatologia non pienamente identificabile poi arriva il tremore, l’elemento più tipico. Può essere delle mani o dei piedi o della mandibola e con le forti emozioni viene accentuato. Lo sviluppo della malattia può avvenire in un arco di tempo che arriva ai 10 o anche 15 anni.
Inoltre l’ordine dei sintomi può variare da una persona all’altra. Non c’è una regola precisa, sia nel tipo di sintomo che nell’intensità con cui si presenta. E risulta estremamente improbabile che una persona si ritrovi con tutti i sintomi possibili del morbo di Parkinson contemporaneamente.
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