Gli acquisti in negozio, come quelli online, si possono ormai pagare con le carte. Ma attenzione se viene chiesto il codice postale. Il rischio è da non sottovalutare.
Una semplice richiesta può apparire come qualcosa di chiaro ed innocente, ma quando si parla di sicurezza l’attenzione non è mai abbastanza.
Fare acquisti con le varie carte è ormai diventata una consuetudine per molti, ma in alcuni casi il rischio è dietro l’angolo. Non sottovalutare questi aspetti è fondamentale, specialmente quando si ha a che fare con carte e pagamenti in negozio.
Le domande del cassiere potrebbero rappresentare un rischio per la privacy. Sembra non esserci nulla di strano nel dire il proprio codice postale, ma anche in questo caso è bene fare attenzione. Si tratta di un’informazione che persone non autorizzate potrebbero utilizzare per vedere dove vivi.
Abbinarla al nome presente sulla carta, di conseguenza, potrebbe diventare una possibile minaccia. Ma quali sono i pericoli che si corrono, specialmente nel caso in cui hacker o dei ladri in rete vengano in possesso del codice postale legato ad altri dati personali? Tutto questo potrebbe diventare un bel problema. L’utente rischierebbe, infatti, di ricevere spam o pubblicità grazie all’opera dei malintenzionati che, sfruttando il codice postale, entrerebbero in azione.
Si tratta di messaggi pericolosi, poiché potrebbero contenere malware o collegamenti a siti fasulli. Altro problema è il phishing dei dati personali: il ladri entrano in possesso del codice postale e ricavano il numero di telefono e altri dati (come il numero PESEL, sistema elettronico universale per la registrazione della popolazione polacca), oppure il numero identificativo.
I rischi sono furti di identità e addirittura domande di prestito a nome dell’utente (ma in realtà mai richieste dallo stesso ndr). Un’altra minaccia è di effettuare un bonifico dal conto personale. In questo caso, infatti, si potrebbe utilizzare il codice postale per trasferire soldi.
Si precisa, infine, che non è necessario fornire alcun codice postale in negozio. Qualsiasi persona si può rifiutare di farlo, oppure darne uno fittizio al cassiere e quindi non corrispondente a quello effettivo. La motivazione della protezione dei dati è assolutamente legittima e consentita dalla normativa vigente. In tal caso, non c’è alcun obbligo di comunicarlo in cassa al momento del pagamento.
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