Opzione Donna è un trattamento pensionistico anticipato per lavoratrici dipendenti e autonome. Attenzione alla residenza, però, o si rischia di perdere la prestazione.
Trattamento pensionistico anticipato dedicato alle lavoratrici dipendenti e autonome, Opzione Donna rappresenta un’opportunità per coloro che hanno accumulato i requisiti previsti dalla legge entro il 31 dicembre 2021. Questo beneficio consente alle lavoratrici di accedere alla pensione in anticipo, pur mantenendo una serie di criteri e scadenze specifici. Attenzione alla residenza, però. Il rischio concreto è di perdere il contributo.
Le cittadine possono conseguire la pensione Opzione Donna 12 mesi dopo aver maturato i requisiti, se il trattamento è liquidato dalle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti; oppure 18 mesi dopo aver maturato i requisiti, se il trattamento è liquidato dalle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi. Indipendentemente dalla modalità, il beneficio non può avere decorrenza prima del 2 gennaio 2022.
Le lavoratrici che intendono accedere alla pensione Opzione Donna devono soddisfare i seguenti requisiti: è necessaria un’anzianità contributiva di almeno 35 anni; un’età anagrafica di almeno 58 anni per le dipendenti e di almeno 59 anni per le autonome. È importante notare che, per conseguire la pensione, bisogna concludere il rapporto di lavoro dipendente, mentre non è richiesta la cessazione dell’attività lavorativa come autonome.
Opzione Donna è liquidata esclusivamente con le regole del sistema contributivo previste dal decreto legislativo 180/1997. Il termine per l’emissione dei provvedimenti è fissato dalla legge n. 241/1990 a 30 giorni, anche se in alcuni casi possono essere previsti limiti diversi. Inoltre, per il perfezionamento del requisito contributivo, viene considerata qualsiasi contribuzione versata o accreditata a favore dell’assicurata, pur mantenendo la prerogativa di 35 anni al netto di eventuali periodi di malattia, disoccupazione o altre prestazioni equivalenti.
Tra i vari requisiti necessari per accedere al trattamento pensionistico anticipato Opzione Donna, uno dei più rilevanti è quello legato all’assistenza ad un familiare disabile grave. L’INPS ha recentemente fornito chiarimenti su questa prerogativa, specificando le condizioni che devono essere soddisfatte affinché sia considerata valida.
Secondo quanto precisato dall’INPS, il requisito dell’assistenza ad un familiare disabile grave viene soddisfatto solo se vi è una situazione di convivenza. Tuttavia, per l’accertamento di quest’ultima, non è necessario che i familiari vivano nel medesimo appartamento. È sufficiente che essi abbiano la residenza nello stesso stabile, con lo stesso numero civico, anche se non necessariamente nello stesso interno.
Questo chiarimento è fondamentale per le lavoratrici che intendono accedere all’Opzione Donna e che si trovano nella situazione di assistere un familiare disabile grave. Esse possono essere certe che, anche se non vivono nello stesso appartamento, potrebbero comunque soddisfare il requisito di convivenza necessario per ottenere il trattamento pensionistico anticipato.
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