Mai dormire sonni troppo tranquilli se abbiamo fatto qualche “sgarro” all’Inps: in alcuni casi chiede soldi anche dopo anni.
Un tempo si pensava che a fare debiti fossero solo malviventi o “furbetti”. Oggi si sa che la situazione è molto diversa e ben più complessa: purtroppo anche molte persone oneste, padri di famiglia, piccoli imprenditori o liberi professionisti possono indebitarsi con l’Agenzia delle Entrate o con l’Inps.
Fare debiti, insomma, è più semplice di quel che si crede considerando che, ormai, con uno stipendio medio – che, in Italia, si aggira ancora intorno ai 1300-1500 euro al mese – arrivare alla fine del mese pagando tutto ciò che c’è da pagare risulta sempre più difficile.
Pertanto, talvolta, alcune persone non riescono a pagare con regolarità i contributi all’Inps. Altre volte, invece, ci si trova in situazioni di debito per aver ricevuto somme a cui non si aveva diritto e l’Istituto di Previdenza sociale se ne accorge dopo. Ma i debiti vanno in prescrizione? la risposta è sì ma, in alcune situazioni, l’Inps può chiedere i soldi indietro anche dopo molti anni.
Debiti con l’Inps: in questo caso devi pagare tutto anche dopo anni
Partiamo da un presupposto: all’Inps e al Fisco non si sfugge! Anche in virtù dei nuovi strumenti di verifica sempre più sofisticati, l’Agenzia delle Entrate e l’Inps ormai individuano in un lampo chi non ha pagato quanto avrebbe dovuto. E se si continua a non pagare si rischiano sanzioni molto pesanti.
Di norma i contributi non versati cadono in prescrizione dopo 5 anni. Pertanto nel 2024 cadono in prescrizione debiti relativi al 2018 e agli anni precedenti. Ma c’è una cosa che pochi sanno: l’Inps può interrompere in qualunque momento il conteggio utile per arrivare alla prescrizione del debito.
Infatti se l’Inps ti invia un sollecito o una diffida, a quel punto il conteggio riparte da 0 e la prescrizione viene interrotta. Stesso discorso se ti arriva – via raccomandata o tramite PEC – un avviso di addebito. Infine la prescrizione si interrompe immediatamente nel momento in cui tu accetti di rateizzare il tuo debito.
La prescrizione si sospende anche in caso di frode o simulazione da parte del debitore. Questo accade quando una persona cerca di nascondere il proprio debito con azioni illegali. Questo per quanto riguarda i contributi non pagati. C’è una situazione in cui, invece, l’Inps può chiedere i soldi anche 10 anni dopo.
Si tratta del caso in cui tu hai ricevuto somme che non ti spettavano. Se, per esempio, hai ricevuto una pensione o un’indennità o un bonus a cui non avevi diritto, allora l’Inps ha tempo ben 10 anni per richiedere il rimborso. Anche in questo caso la prescrizione ricomincia da capo ogni volta che l’Inps ti invia un sollecito o una PEC.