La Serie A piange per un lutto improvviso: si è spento una leggenda del calcio italiano, tifosi in lacrime per la scomparsa
Il mondo del calcio italiano piange per la scomparsa di un grande campione. Un lutto improvviso ha travolto la Serie A nelle ultime ore, lasciando dolore e sgomento nel cuore di tutti i tifosi. Se n’è andato un grandissimo protagonista del nostro calcio, una leggenda in grado di scrivere record importanti con la maglia di diverse big italiane, a suon di gol e giocate che rimarranno per sempre nella memoria di tutti gli appassionati.
È un calcio arcaico e ricco di un fascino elegante e antiquato quello che in queste settimane ci sta lasciando, abbandonandoci tra le calde braccia ma poco rassicuranti di un ‘calcio business’ sempre più interessato alla spettacolarizzazione e alla valorizzazione dei brand, ma meno attento alle emozioni.
A pochi giorni dall’addio a Gigi Riva, se n’è andato un altro grande protagonista della nostra Serie A, un giocatore che, una decina d’anni prima rispetto a “rombo di tuono”, fece impazzire un’altra tifoseria appassionata, quella della Fiorentina. A lasciarci stavolta è stato Kurt Hamrin, attaccante svedese portato in Italia dalla Juventus ma diventato una leggenda del nostro calcio nelle dieci stagione disputate ad altissimo livello in maglia viola.
Svedese, classe 1934, Kurt è scomparso all’età di 89 anni proprio in quella Firenze che lo aveva adottato, eternamente grata per tutte le emozioni che in dieci anni aveva saputo regalare a una tifoseria e a un club identitario ma poco abituato a vincere.
In campo “l’uccellino”, soprannominato così per la leggiadria e la rapidità con cui si muoveva sul terreno di gioco, era riuscito a trasformare l’amore e la passione dei tifosi in energia pura, diventando nel giro di dieci stagioni una vera bandiera per un intero popolo, trascinato a suon di gol verso vette raramente toccate nella propria storia.
Con la maglia viola sulla pelle, Kurt mise a segno 151 gol in tutte le competizioni, diventando il miglior marcatore della storia della squadra toscana, superato diversi anni dopo solo da un certo Gabriel Omar Batistuta.
Rispetto al bomber argentino, che con la Viola ha vinto ‘solo’ una Coppa Italia e una Supercoppa, i gol di Hamrin riuscirono a trascinare la squadra verso un numero di successi straordinario. In quell’epoca d’oro, Firenze poté festeggiare due coppe Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa delle Alpi e una Mitropa, arrivando due volte al secondo posto in campionato.
Per riuscire a togliersi la soddisfazione di vincere uno scudetto, Kurt fu però costretto a passare al Milan, con cui trionfò nella stagione 1967-68, prima di chiudere la sua carriera italiana al Napoli e, più generale, con un’ultimissima avventura a casa, all’IFK Stoccolma.
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