La legge in materia di successione parla chiaro: in alcuni casi la moglie non ha diritto a ricevere l’eredità del marito defunto, quali?
Alla morte di una persona i suoi beni vengono trasferiti ai suoi eredi, oppure a individui, enti o associazioni specificate nel testamento del de cuius. In Italia, infatti, esistono due tipi di successione: la successione legittima e quella testamentaria.
La prima spetta agli eredi indipendentemente dalle volontà espresse dal defunto nel testamento. Ciò che avanza dalla cosiddetta quota di legittima viene poi devoluto secondo le specifiche espresse nel testamento.
In altre parole in Italia la legge tutela gli eredi legittimi di un defunto, assicurandogli almeno una parte dell’eredità. Fatti salvi casi eccezionali di indegnità a succedere, regolamentati dal Codice Civile e da comprovare caso per caso, non è dunque possibile essere diseredati.
In quali casi la moglie è estromessa dall’eredità del marito? Lo stabilisce la legge
In particolare in presenza di un figlio (ma senza coniuge) questi riceverà il 100% dell’eredità, due o più figli riceveranno il 100%, ma da spartire in parti uguali. Tra gli eredi legittimi vi è poi anche il coniuge superstite. Inoltre vi sono i parenti del de cuius, ma solo fino alla misura del sesto grado. In assenza di eredi entro il sesto grado, infatti, l’eredità del defunto verrà devoluta automaticamente allo Stato.
Ma torniamo agli eredi, in particolare al coniuge. In assenza di figli al coniuge superstite spetta il 100% dell’eredità, che si dimezza al 50% in presenza di 1 figlio. Se ci sono 1 o più figli tale percentuale scende ulteriormente al 33,3%. In assenza di figli, ma in presenza di fratelli o sorelle del de cuius o di ascendenti prossimi la moglie riceverà il 66,6% dell’eredità, mentre il resto andrà agli altri eredi.
Vi sono poi dei casi in cui la moglie (o il marito) sono del tutto esclusi dall’eredità: quali? Tale evenienza si presenta in caso di coniugi divorziati, indipendentemente dal fatto che essi ricevessero o meno un assegno di mantenimento. Il divorzio, dunque, rende l’eredità inaccessibile per l’ex coniuge.
A questo punto è però necessaria una specifica. Sebbene l’eredità non spetti all’ex coniuge, è possibile che allo stesso spetti invece una parte della pensione di reversibilità del defunto. Oppure un assegno a carico dell’eredità o del TFR del defunto.