La truffa della finta mail della polizia di stato torna a colpire: ecco come funziona e soprattutto come tutelarsi.
Quando navighiamo sul web o utilizziamo applicazioni connesse a internet, è fondamentale mantenere un alto livello di attenzione verso i messaggi che riceviamo. Anche se adottiamo tutte le misure preventive come mantenere i dispositivi puliti, scaricare app solo da store ufficiali, evitare siti rischiosi e mantenere aggiornati sia le app che i browser, non siamo mai completamente al riparo da virus o tentativi di frode.
Un rischio sempre presente è rappresentato da messaggi, email o telefonate ingannevoli che mirano a rubare i nostri dati personali e, di conseguenza, denaro. Un modo efficace per proteggersi è l’installazione di una rete VPN che cifra e nasconde i dati di accesso alla rete, rendendoli inaccessibili ai malintenzionati.
Tuttavia, se non abbiamo una VPN a disposizione o non possiamo installarla dobbiamo imparare a riconoscere le truffe. Un segnale chiaro di frode è quando un messaggio promette guadagni troppo belli per essere veri o cerca di spaventarci.
Recentemente, diversi cittadini hanno segnalato l’arrivo di email apparentemente provenienti dalla Polizia di Stato. Queste email sono sofisticate, imitando alla perfezione simboli e grafica ufficiali delle forze dell’ordine, ingannando così molte persone già spaventate dal contenuto del messaggio.
Il messaggio accusa l’utente di aver commesso reati sessuali contro minori e richiede di contattare la Polizia al numero fornito, minacciando l’arresto se non si forniscono i dati personali entro 72 ore. Ecco un estratto del testo della truffa:
“Su richiesta del signor Lamberto Giannini, generale della gendarmeria, eletto al posto di direttore esecutivo aggiunto di Europol Brigata per la protezione dei minori (BPM), le inviamo questa convocazione”.
Questa truffa non è nuova; simili tentativi di frode sono stati segnalati in passato, utilizzando i nomi e i loghi della Polizia e dei Carabinieri. È importante sapere che le forze dell’ordine non inviano mai comunicazioni di questo tipo via email e non richiedono dati personali in questo modo. Se si è davvero sotto indagine, la comunicazione arriverà direttamente a casa tramite gli ufficiali di polizia, contenente una lettera con il capo di accusa e, se necessario, una convocazione ufficiale.
Per evitare di cadere vittima di queste truffe, è essenziale rimanere vigili e sospettosi nei confronti di messaggi che cercano di spaventarci o promettono guadagni facili. Non fornire mai informazioni personali in risposta a tali messaggi e, in caso di dubbio, contattare direttamente le autorità competenti per verificare l’autenticità della comunicazione.
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