Alcune categorie di invalidi sono esonerate dalla visita di revisione. Ecco qual è l’elenco delle malattie che prevedono tale possibilità.
Per il riconoscimento dell’invalidità civile è necessario sottoporsi a una specifica visita dinanzi alla Commissione medico- legale dell’INPS.
In caso di esito positivo, in base alla percentuale di invalidità accordata, può essere stabilita la necessità di una visita di revisione dopo un determinato periodo di tempo. In generale, viene disposta per le patologie che sono suscettibili di modificazione nel corso del tempo o per i pazienti in età evolutiva o adolescenziale.
La revisione, dunque, serve a stabilire se permangono i requisiti per continuare a beneficiare delle agevolazioni legate all’invalidità. Ci sono, tuttavia, delle patologie che non possono migliorare e che non necessitano di alcuna visita di revisione. Vediamo di quali malattie si tratta.
Visita di revisione per invalidi civili: quando si è esonerati?
Alcune patologie possedute dagli invalidi civili non obbligano alla visita di revisione perché sono, per natura, degenerative oppure perché restano stabili senza possibilità di miglioramento.
Al riguardo, il Decreto dei Ministeri Economia e Salute pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 aprile 2022, ha previsto l’esclusione della revisione per le malattie del motoneurone, come la sclerosi laterale amiotrofica, l’atrofia muscolare spinale, la sclerosi laterale primaria e la paralisi bulbare progressiva.
Per evitare che i soggetti affetti da tali patologie subiscano ulteriori disagi fisici e psicologici, sono esonerati sia dalla visita di revisione sia da ulteriori controlli sanitari successivi al riconoscimento dell’invalidità civile.
Oltre alle malattie del motoneurone, ci sono altri disturbi per i quali è prevista l’esenzione, elencati nel Decreto Ministeriale del 2 agosto 2007. Tra di essi vi sono:
- l’insufficienza respiratoria in trattamento costante di ossigenoterapia o ventilazione meccanica;
- l’insufficienza cardiaca refrattaria a specifiche terapie;
- la perdita della funzione del rene con conseguente trattamento dialitico (non trapiantabile);
- la perdita anatomica o funzionale degli arti superiori o inferiori;
- le menomazioni dell’apparato osteo-articolare che non possono migliorare;
- le malattie del fegato con compromissione del sistema nervoso centrale o periferico;
- le patologie oncologiche con conseguente compromissione di organi o apparati;
- le malattie o le sindromi neurologiche (come le lesioni dei nervi) che causano importanti deficit (ad esempio, la sordità o la cecità);
- le patologie genetiche o cromosomiche congenite;
- le patologie psichiche dell’età evolutiva con deficit neuropsichici;
- la cecità;
- la sordità.
In tutte queste ipotesi, l’invalidità è considerata permanente e le relative agevolazioni e benefici accordati non possono essere revocati. Di conseguenza, se si dovesse comunque ricevere la comunicazione dall’INPS per la visita di revisione, è possibile presentare opposizione.