L’intolleranza al nichel è più diffusa di quanto si possa pensare: ecco i sintomi ai quali prestare attenzione per riconoscerla subito.
Due gruppi di ricercatori europei hanno lanciato l’allarme sulla nostra alimentazione, estremamente contaminata da metalli pesanti, soprattutto dal nichel. Uno studio, condotto in Francia e pubblicato dall’agenzia governativa Santé publique France, ha rivelato che la popolazione francese tra il 97 e il 100 per cento presenta tracce di metalli pesanti nell’organismo, tra questi mercurio, cadmio, nichel, cromo, piombo, rame e addirittura arsenico. Il nostro cibo è sempre più contaminato e la percentuale di metalli pesanti nel cibo è aumentata nell’ultimo decennio.
È possibile ridurre la quantità di metalli pesanti nel corpo seguendo un’alimentazione bilanciata e che vada soprattutto a ridurre quegli alimenti potenzialmente più ricchi di metalli. Il più diffuso è il nichel, un metallo pesante argenteo che si trova in alta concentrazione nel suolo, ma anche nell’acqua e nell’aria. Per questo motivo alcuni cibi assorbono grandi quantità di nichel durante la crescita: incriminati i cereali, il cacao, il tè, la soia e tutti i suoi derivati, ma anche la frutta secca, i legumi, gli asparagi, le cipolle, i pomodori. I vegetali, assorbendo il loro nutrimento dalla terra, sono più a rischio contaminazione da nichel rispetto ai prodotti di derivazione animale.
Ad oggi la medicina può dirci se siamo allergici al nichel, ma non se siamo intolleranti: solo Prist, Patch e Rast test possono diagnosticare un’allergia cutanea al nichel, allergia che spesso si trasforma in quella che comunemente viene chiamata intolleranza. In realtà anche questa reazione altro non è che una reazione allergica a seguito dell’ingerimento di sostanze contenenti nichel.
Solitamente la reazione al nichel si presenta con vari sintomi: può subentrare una stanchezza anomala, cefalea, prurito e rossore cutaneo sparso, nausea e gonfiore addominale, ma anche dolori muscolari e insonnia.
Se non si risulta allergici al nichel dai test sopra descritti, placare i sintomi di intolleranza è abbastanza semplice. Si tratta infatti di una condizione solitamente temporanea e basta seguire una dieta priva di alimenti ricchi di nichel per stare meglio.
Anche la diagnostica dell’intolleranza al nichel si avvale dell’uso del cibo, in mancanza di test appositi: se la rimozione degli alimenti sopra elencati fa sparire i sintomi, si può concretizzare una diagnosi di intolleranza. Oltre all’attenzione sul tipo di alimenti, è importante anche far attenzione agli utensili da cucina: da evitare assolutamente di utilizzare quelli nichelati.
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