Non pagare l’Imu nei termini previsti comporta sanzioni amministrative che possono essere ridotte usufruendo del ravvedimento operoso.
È sempre più vicina la scadenza della seconda rata dell’Imu (Imposta municipale propria). Chi ha deciso di pagare l’imposta, dovuta per il possesso di immobili, aree fabbricabili e di terreni agricoli, in due soluzioni dovrà pagare la seconda rata entro lunedì 16 dicembre.
Per chi non effettuerà il versamento entro i termini, sono previste delle sanzioni che possono essere ridotte se si provvede a regolarizzare la propria posizione attraverso il cosiddetto ravvedimento operoso. Si può usufruire dello strumento, di cui esistono varie tipologie, solo nel caso in cui il Fisco non abbia già ravvisato l’irregolarità dei pagamenti.
Imu, pagamento in ritardo dell’imposta: le sanzioni previste
Come ogni anno, anche per il 2024 sono state fissate due scadenze per i pagamenti dell’Imu 2024: 17 giugno, per la prima rata o per chi ha deciso di pagare l’imposta in un’unica soluzione; 16 dicembre, invece, per il saldo.
Non rispettare i termini di pagamento comporta delle sanzioni amministrative che variano in base al ritardo. Se quest’ultimo non supera i 14 giorni, la sanzione è di 1/5 dell’imposta dovuta per ciascun giorno, se il ritardo è compreso tra i 15 ed i 90 giorni, è pari al 15%, mentre oltre 90 giorni la sanzione è del 30%. Chi non rispetta le scadenze rischia un avviso di accertamento dal Comune in cui si trova l’immobile per cui non è stata pagata l’Imu. Ignorando anche i termini dell’avviso, scatta la cartella di pagamento che dovrà essere saldata entro 60 giorni dalla ricezione, dopo i quali verranno avviate le azioni coattive di recupero.
È possibile pagare sanzioni ridotte usufruendo del ravvedimento operoso, strumento a cui si può ricorrere solo se la violazione non sia stata già contestata e, dunque, spontaneamente. Le tipologie di ravvedimento sono diverse e, anche in questo caso, variano in base al ritardo rispetto alla scadenza del pagamento. Il primo è quello definito come sprint se il ritardo non supera i 14 giorni, in questo caso la sanzione ridotta è pari allo 0,1% per ciascun giorno. Nel caso in cui, il ritardo è compreso tra i 15 ed i 30 giorni, la sanzione è dell’1,5% dell’imposta dovuta, mentre per un ravvedimento operoso dai 31 ai 90 giorni, la sanzione sale all’1,67% dell’imposta dovuta. Si parla di ravvedimento operoso lungo, se effettuato entro i 12 mesi rispetto alla data di scadenza con una sanzione ridotta e pari al 3,75%. È possibile usufruire dello strumento anche entro o dopo i due anni con sanzioni rispettivamente del 4,29 e 5%.
Infine, è necessario sapere che per i mancati pagamenti dell’Imposta municipale propria scatta la prescrizione in 5 anni con decorrenza a partire dal momento in cui sarebbe dovuto avvenire il versamento, termine che si azzera quando si riceve un accertamento fiscale.