La triste e dura verità che ti farà mettere il telefono ogni notte in modalità aereo: ecco che cosa succede al tuo smartphone mentre dormi.
Negli ultimi anni ci sono stati tantissimi casi studio che, dal punto di vista psicologico, hanno dimostrato che, di fatto, il nostro cellulare sia di fatto diventato un vero e proprio “prolungamento” del nostro braccio, quasi come se fosse parte del nostro corpo e del nostro organismo. Il motivo è semplice: gli smartphone per come sono stati concepiti oggi sono delle vere e proprie “scatole nere” della nostra vita in cui custodiamo non solo segreti, ma anche e soprattutto informazioni utili, costruiamo o coltiviamo legami d’amicizia e non solo.
Tutto questo, se da una parte è sicuramente davvero molto utile, dall’altra parte è necessario conoscere anche il prezzo che il nostro corpo ed il nostro organismo sta pagando per tutti questi vantaggi. Sul web, infatti, è possibile trovare tantissimi video che mostrano qualcosa di davvero incredibile, in negativo purtroppo, e che deve necessariamente far riflettere: ecco che cosa succede al nostro smartphone di notte.
Se ancora lo tieni vicino alla tua testa, o sotto al cuscino, cambierai subito idea.
Cellulare in modalità aereo di notte: ecco perchè metterlo
Ci sono tantissimi video che hanno mostrato il livello di onde elettromagnetiche di un cellulare in modalità “normale”, ossia quando sono attive tutte le proprie funzionalità: come era lecito aspettarsi, sono davvero altissime. Questo, però, di notte, quando il nostro corpo non solo dovrebbe riposarsi ma necessariamente è più “fragile”, porta delle conseguenze gravissime, nel lungo termine, per quanto concerne il nostro cervello, che entrerà nel campo delle onde elettromagnetiche del dispositivo, le quali sono altissime.
Come si può vedere, sono davvero altissime. Che cosa fare, quindi, di notte? Il suggerimento degli esperti in tal senso è davvero molto chiaro: mettere il cellulare in modalità aereo, la quale necessariamente permette non solo di riposare meglio, ma anche e soprattutto di non permettere che il proprio dispositivo crei un vero e proprio campo elettromagnetico in grado di “attaccare” il cervello creando dei seri danni.
Un esempio di tutto questo? Quando di mattina ci svegliamo con un orecchio “ovattato”, come se fossimo stati ad un concerto. Quello è il segnale principale del fatto che qualcosa non sta funzionando a dovere.