Fumare fa malissimo ed il fumo passivo ancora peggio. Questa tipologia, però, fa tre volte più male ma nessuno lo sa.
Non è un mistero il fatto che fumare faccia malissimo non solo a sé stessi ma anche e soprattutto agli altri. Da ormai tantissimi anni, infatti, i danni derivati dal fumo passivo, ossia il fatto che si respiri il “prodotto di scarto” di un’altra persona che si sta fumando una sigaretta in quel momento, sia il doppio più dannoso per la propria salute rispetto alla semplice sigaretta.
Ormai la scienza ha svelato tutti i problemi sotto questo punto di vista ma, allo stesso tempo, vi è da qualche tempo a questa parte una consapevolezza ulteriore, ossia il fatto che esiste un’altra forma di fumo, una nuova tipologia, che paradossalmente, sebbene nel breve termine faccia molto meno male rispetto alle due precedenti sopra citate, nella realtà dei fatti sul lungo termine ha degli effetti sul proprio fisico ed organismo a dir poco devastanti.
Ma di quale stiamo parlando? Ecco quello che in pochissimi sanno e che, paradossalmente, può portare danni davvero gravissimi a tantissime persone che, inconsapevoli, respirano queste sostanze non sapendo di trovarle. Ecco di quale stiamo parlando.
Fumo terziario: cos’è e perchè fa più male di quello passivo
Si chiama “Fumo Terziario” ed è paradossalmente la sua forma più dannosa. Se, infatti, fumare una sigaretta in prima persona fa male, il fumo passivo è dimostrato abbia un doppio effetto, peggiore, ma quello terziario nel lungo termine può essere fatale. Ma di che cosa si tratta? Il tutto riguarda tutte quelle persone che decidono di accendersi una sigaretta in casa, inconsapevole del fatto che il prodotto di scarto, il fumo appunto, entrerà lentamente ma inesorabilmente, pacchetto dopo pacchetto, nei muri di casa, nei mobili, negli arredi ed in tutto ciò che ci circonda.
Il risultato? Un lento ma allo stesso tempo inesorabile rilascio 24 ore su 24 di sostanze tossiche che, giorno dopo giorno, soprattutto se dormiamo nella stanza in cui abbiamo fumato, può provocare dei danni a dir poco drammatici. Questo per un motivo molto semplice: il nostro corpo è come se fumasse, lentamente, una sigaretta dopo l’altra per tutto il periodo in cui siamo in casa, anche se materialmente non lo stiamo facendo.