Ikea, come immagina le case del futuro il colosso svedese: ecco su cosa punteranno

Il colosso svedese, specializzato nella vendita di mobili, ha recentemente immaginato come potrebbero essere le case del futuro.

Ikea è senza dubbio una delle multinazionali più importanti al mondo, soprattutto grazie ai suoi accattivanti ed economici mobili che attirano migliaia di persone. Questa meravigliosa azienda possiede inoltre 460 punti vendita sparsi in 62 paesi, la maggior parte dei quali si trova in Europa. Il 70% del suo fatturato, che complessivamente si aggira intorno ai 40 miliardi di euro, è infatti ottenuto nel Vecchio Continente.

Il colosso svedese ha ultimamente immaginato come potrebbero apparire le case nei prossimi decenni, attraverso una speciale tecnologia all’avanguardia. Tutto questo è ovviamente utile a capire le esigenze della popolazione del futuro e ad effettuare la programmazione aziendale.

Le case del futuro immaginate da Ikea

La multinazionale di Leida ha cercato di capire come potrebbero apparire le abitazioni nel 2030, sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale. In modo particolare, gli esperti hanno provato ad immaginare la vita quotidiana in una casa del prossimo decennio in vari luoghi della Terra. Con gli scenari “Home on the Go, Resilient Communities and A Nurtured Home”, il brand Ikea vuole quindi mostrare l’ipotetico mondo futuro attraverso gli occhi di tre personaggi immaginari: Jin, Angela e Jamie. In altre parole, la multinazionale svedese propone un vero e proprio viaggio virtuale negli anni ’30 del 2000, alla scoperta delle future abitazioni e delle nuove abitudini quotidiane.

Nel primo scenario, chiamato Home on the go, gli esperti hanno rilevato una vita piuttosto movimentata, soprattutto grazie alle tantissime tecnologie che favoriscono e semplificano la mobilità. In questo caso, la AI si è immersa nella Seoul del 2030: una città con una pianura temporaneamente evacuata. La maggior parte delle persone vive quindi all’interno di appositi grattacieli, precisamente dentro alcune capsule collocate nei giganteschi palazzi verticali. Il personaggio immaginario Jin, ad esempio, ama incontrare amici sia dal vivo che digitalmente. I viaggi invece vengono effettuati soprattutto nel metaverso, anche se i tradizionali turisti sono ancora presenti.

Il secondo scenario, che è chiamato Resilient Communities, è abitato dal personaggio immaginario Angela. Quest’ultima vive in una delle tante comunità autonome, le quali sono caratterizzate da valori e da interessi differenti. Si tratta quindi di luoghi completamente autosufficienti, dotati di abitazioni estremamente resistenti al cambiamento climatico. L’ultimo scenario, cioè il Nurtured Home, ha immaginato una città costituita da case intelligenti ecologiche e sostenibili, le quali riescono a garantire un’ottima qualità di vita senza rilasciare sostanze nocive nell’ambiente.

L’intelligenza artificiale è inoltre collocata al primo posto in questa città del futuro, poiché è ritenuta fondamentale per gestire la famiglia e le risorse energetiche. Gli esseri umani hanno purtroppo ridotto i loro rapporti fisici, la maggior parte degli incontri con gli amici e con i parenti si svolge infatti nel mondo virtuale. Il personaggio immaginario Jamie ama invece creare mobili con la stampante 3D, attraverso dei materiali ottenuti dai funghi.