Quanto guadagna Iginio Massari? Trapela il patrimonio del Pastry Chef bresciano, tra cachet televisivi e pasticcerie.
Simbolo del settore dolciario, il Maestro Iginio Massari è tra più amati e riconosciuti pasticceri nel mondo. Un’eccellenza italiana che trasformato la propria arte in un marchio, sviluppato ed ampliato grazie all’opera dei suoi figli, seguendo così le orme paterne. Un talento puro divenuto, negli anni, anche volto noto del piccolo schermo, in particolare quale ospite ricorrente a MasterChef, i cui concorrenti tremano, ogni volta, dinanzi alla sua autorevolezza, dettata, principalmente, dalla vasta esperienza.
A questo proposito, tra partecipazioni in tv – rammentando, oltretutto, alcune trasmissioni dal medesimo condotte come ad esempio The Sweetman, declinato nelle molteplici varianti, per Sky – nonché i proventi derivanti dalla sua attività, a quanto ammonta, dunque, il patrimonio? Cifre davvero stellari per quanto si voglia sottolineare non vi sia certezza in merito a tali stime poiché riguardano sempre informazioni strettamente personali benché alimentino la curiosità.
Iginio Massari, quanto guadagna? Numeri sbalorditivi
È difficile rispondere a tale domanda proprio perché non si conosce effettivamente il suo fatturato. Sicuramente si parla di un reddito considerevole, formatosi grazie agli innumerevoli cachet percepiti nelle trasmissioni a cui ha preso parte sia in qualità di conduttore sia come ospite – oltre al cooking show di Cannavacciuolo, Barbieri e Locatelli, accompagnato dalla figlia Debora, l’ultima fatica televisiva si intitola Natale a Santo Stefano, pochi mesi fa, condotto da Stefano De Martino.
Ebbene, si pensi che, probabilmente, per MasterChef Iginio Massari potrebbe aver percepito ben € 200,000 rispetto ai presunti € 400,000 guadagnati dai tre giudici – numeri approssimativi e riferibili comunque alla stagione 2012.
Stando a quanto affermato, quindi, si deduce che l’esimio Pastry Chef ottenga un importo inferiore rispetto ai padroni di casa, logicamente, in quanto presenza occasionale, seppur ricorrente. Trattando, invece, dei ricavi provenienti dall’attività di pasticcere – i locali si trovano dislocati sul territorio nazionale ovvero Brescia, Milano, Verona, Torino e Firenze – anche in questo caso si parla di cifre importanti.
Al fine di fornire un quadro generico dei guadagni mediamente percepiti, ci si riferisca, ad esempio, al fatturato 2020 inerente la Pasticceria Veneto sita nella sua città natale. Durante quel periodo, avrebbe registrato € 3,776,000. Una somma da capogiro a cui andrebbero aggiunti gli ulteriori delle altre pasticcerie per un totale complessivo inimmaginabile.
Naturalmente, tale situazione dipende anche dai prezzi dei singoli prodotti che presentano un range particolarmente vario, a seconda della manodopera, fino a superare gli € 100 per panettoni, colombe e uova di Pasqua, preparazioni più elaborate.