Harry e Meghan, la notte che non dimenticheranno mai: terrore e panico

La notte che Harry e Meghan non dimenticheranno mai e che ha fatto gettare tutti quanti nel panico: che cos’è successo?

Da quando i duchi di Sussex hanno deciso di lasciare Buckingham Palace per trasferirsi negli Stati Uniti, si sono susseguite una serie di rivelazioni sorprendenti. Harry, attraverso il suo libro “Spare”, ha dato sfogo a tutta la frustrazione accumulata durante la vita a palazzo, gettando contemporaneamente discredito sulla monarchia britannica. Le sue continue rivelazioni non solo hanno destato scalpore, ma hanno anche scatenato la rabbia del fratello William.

Meghan, dal canto suo, ha sempre descritto la vita a Londra come un vero e proprio “incubo” e ha promesso che non metterà mai più piede a Buckingham Palace. La coppia, giusta o sbagliata che sia la loro scelta, si è distanziata dalla Royal Family per vari motivi, compreso il rifiuto di rigide etichette anche riguardo l’educazione dei figli. Tuttavia, questo allontanamento non ha impedito loro di incorrere in un grave errore.

Harry e Meghan notte terribile: cos’è successo?

Harry e Meghan, trasferitisi in California, hanno scelto di vivere in modo radicalmente diverso rispetto ai Windsor, rinunciando a titoli, doveri e privilegi esclusivi. Questa decisione ha avuto ripercussioni anche sul benessere dei loro figli. Uno scrittore, nel raccontare un “incidente” occorso ad Archie, ha messo in luce queste difficoltà.

Secondo quanto riportato nel libro testimonianza del giornalista Omid Scobie, molto vicino ai Sussex, Meghan desiderava crescere i figli senza l’ausilio di troppe figure esterne come tate o educatrici. Tuttavia, i loro impegni l’hanno costretta ad assumere una tata, e successivamente più di una, a causa di un “incidente di percorso” che ha allarmato sia lei che Harry.

Scobie narra di come la mancanza di professionalità di una tata, incaricata di seguire Archie durante un “programma di sonno”, abbia causato un serio inconveniente. Harry e Meghan hanno confermato l’accaduto, ammettendo di aver vissuto momenti di grande ansia, incapaci di dormire serenamente sapendo che i bambini erano affidati a persone esterne, nonostante fossero state assunte proprio per quel ruolo.