Esiste uno straordinario metodo che permette di andare in pensione con 5 anni di anticipo. Scopri subito come usufruire di tale opportunità.
Non sempre bisogna attendere il compimento dei 67 anni di età e la maturazione di 20 anni di contribuzione per poter andare in pensione.
In alcuni casi, è possibile accedere a delle misure agevolative, che consentono di smettere di lavorare grazie a degli sconti sui presupposti anagrafici e contributivi. Non tutti sanno che esiste un particolare strumento che permette non solo di andare in pensione in anticipo ma, allo stesso tempo, di incrementare l’importo dell’assegno spettante.
In particolare, alcune categorie di lavoratori possono pagarsi autonomamente fino a 5 anni di contribuzione, utili al raggiungimento del pensionamento. In altri casi, invece, è lo stesso datore di lavoro che versa i 5 anni di contributi. Di quale misura si tratta e chi può beneficiarne? Scopriamolo.
In pensione prima e con un assegno più ricco: come fare?
I lavoratori hanno l’opportunità di fruire della cosiddetta pace contributiva. Si tratta di una misura fondamentale per coloro che hanno dei vuoti contributivi, perché consente di recuperare gli anni che mancano per poter andare in pensione. Si possono, però, ottenere solo i periodi in cui l’assenza di contribuzione dipende da mancata assunzione o copertura figurativa, volontaria o da riscatto.
La pace contributiva ha un costo per i lavoratori, determinato sulla base dello stipendio percepito negli ultimi 12 mesi e dell’aliquota contributiva del Fondo pensione a cui l’interessato appartiene (ad esempio, per i dipendenti è pari al 33%). Si tratta di cifre che, purtroppo, possono essere anche abbastanza elevate e, per questo motivo, in alcuni casi può essere il datore di lavoro a farsi carico delle spese relative alla pace contributiva.
Innanzitutto, è necessario che il lavoratore ne presenti richiesta al proprio datore. Se quest’ultimo accetta, potranno essere recuperati fino a 5 anni di contributi per andare in pensione in anticipo in maniera del tutto gratuita. Attenzione, però, perché non tutti possono beneficiare di tale vantaggio. La pace contributiva, infatti, è riservata ai contributivi puri, ossia a coloro che hanno iniziato ad accreditare versamenti previdenziali dopo il 31 dicembre 1995.
Il pagamento delle somme dovute, poi, sia per il datore sia per il lavoratore, può essere effettuato in un’unica soluzione oppure a rate, in un massimo di 120 mensili suddivise in 10 anni. L’importo può anche essere dedotto con la Dichiarazione dei Redditi. In conclusione, se siete interessati ad andare in pensione prima e volete aumentare l’assegno previdenziale, affrettatevi a richiedere la misura.