Sandra Lee non sa davvero come andare avanti: il dramma atroce della dottoressa, che non aveva mai visto niente di simile.
Una nuova serie tv, ancora inedita in Italia ma ormai consolidato nei docu-reality del canale TLC, è il programma “Dr Pimple Popper: Dove sono ora?”, noto oltre oceano come “Dr Pimple Popper: where are they now?”. È attraverso la narrazione della trasformazione quotidiana di una paziente della celebre dottoressa Schiacciabrufoli, che siamo introdotti a un mondo di cambiamenti straordinari, un racconto che sarà trasmesso in seconda serata su Real Time, canale 31 del digitale.
Amber, questa è la sua storia, si è presentata nello studio della dott.ssa Schiacciabrufoli con una miriade di escrescenze sul viso, un vero e proprio puzzle di protuberanze dalle forme più disparate, il cui significato non era chiaro ma che la competente dermatologa Sandra Lee ha prontamente identificato come tumori, piccoli ma numerosi, che necessitavano di rimozione urgente. Sebbene sia sempre difficile in Italia rintracciare le vicende delle precedenti partecipanti ai reality, negli Stati Uniti, grazie allo spin-off “Where are they now?”, si riesce a scoprire il destino dei beniamini dello show.
Dr Pimple Popper senza parole: la donna da 100 tumori
Secondo quanto riferito dalla stessa Sandra Lee nell’episodio dedicato ad Amber, sembra che la paziente abbia finalmente ritrovato la gioia di vivere, liberandosi delle catene dell’insicurezza che le imponevano di nascondere il suo volto. Ma la sua storia non si ferma qui. Amber ha conosciuto una svolta significativa dopo la sua apparizione nel programma. Attraverso un video-selfie inviato a TLC, la casa produttrice del programma, Amber ha condiviso il suo nuovo percorso di vita:
Nel corso dello spin-off di “Dr Pimple Popper – La dottoressa Schiacciabrufoli”, ci viene mostrata una Amber radiosa, felice della sua nuova esistenza e delle nuove opportunità che si sono presentate. Oltre al lavoro come conduttrice presso una radio locale, Amber ha abbracciato l’attivismo sociale: ha avviato un giornale no-profit in cui racconta le sue esperienze di lotta e resilienza, dando voce anche alle storie di numerosi bambini afflitti da malformazioni congenite. Tutti i proventi derivanti dalla pubblicazione mensile vengono devoluti in beneficenza.
In definitiva, la sua storia rappresenta un’ispirazione positiva, un riscatto pieno di speranza per coloro che affrontano sfide simili a quelle della dott.ssa Sandra Lee e dei suoi pazienti.