Cos’è il congedo matrimoniale INPS? Come funziona? A chi spetta e come richiederlo? Tutto quello che c’è da sapere.
Il lavoratore dipendente che convola a nozze o che stia per contrarre unione civile ha diritto al congedo matrimoniale. In cosa consiste? Se lo domandano in tanti, facciamo dunque chiarezza. Il congedo matrimoniale consta in un’astensione dal lavoro retribuita in genere al 100%, una parte a carico dell’INPS l’altra a carico del datore di lavoro. È un vero e proprio diritto per il lavoratore subordinato, per questo l’azienda non può negargli l’astensione dal lavoro in caso di matrimonio, a patto che il lavoratore ne dia previa comunicazione.
In genere sono due i quesiti che attanagliano i lavoratori: quanti giorni gli spettano e entro quale lasso di tempo può usufruire del congedo. Per quanto concerne la prima domanda, ossia quanti giorni spettano, il lasso di tempo è fissato dalla legislatore ed è di 15 giorni di calendario, mentre per quanto riguarda i termini entro cui bisogna avere “consumare” il congedo la questione è più intricata tanto che è intervenuta la giurisprudenza.
Oggigiorno tutti i contratti collettivi di lavoro sanciscono per il lavoratore un periodo di tempo retribuito con astensione dal lavoro nel caso in cui debba sposarsi. L’INPS riconosce la possibilità di usufruire di tale congedo anche ai disoccupati che dimostrino di aver lavorato per almeno 15 giorni alle dipendenze di aziende industriali, artigiane e cooperative nei 90 giorni precedenti alle nozze o all’unione civile.
Non possono usufruire del congedo matrimoniale i lavoratori assunti da meno di una settimana e quelli in prova. Non ci sono differenze di trattamento per quanto concerne i lavoratori a tempo determinato e a tempo indeterminato. Il congedo matrimoniale spetta nel caso di matrimonio con validità civile dunque non è necessario sposarsi in chiesa, significa che è possibile richiedere il congedo matrimoniale anche nel caso di seconde nozze. Il congedo matrimoniale ha una durata di 15 giorni che devono essere fruiti consecutivamente.
I contratti nazionali di lavoro in ragione delle diverse qualifiche e del settore produttivo di appartenenza possono sancire una variazione circa la durata. I giorni di congedo matrimoniale devono essere richiesti dal beneficante in occasione del proprio matrimonio e la richiesta deve essere avanzata al datore di lavoro indicando i giorni di congedo con previo avviso. Il lavoratore di rientro in azienda è tenuto nel termine di sessanta giorni a fornire la copia del certificato di matrimonio. Solitamente il lavoratore ha diritto ad una retribuzione simile a quella che avrebbe percepito laddove avesse lavorato in modo ordinario.
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