Come si può richiedere il rimborso a Microsoft e se si può fare dopo il down di oggi? Ecco che cosa si sa fino a questo momento.
Oggi 19 luglio 2024, un significativo down informatico ha colpito i servizi Microsoft, creando disagi per milioni di utenti a livello globale, inclusa l’Italia. Il motivo di questo disservizio sembrerebbe essere causato da problemi durante un aggiornamento di Falcon Sensor, di proprietà di CrownStrike che sembrerebbe avere crashato i pc con Microsoft di tantissime aziende di caratura mondiale. Il risultato? Milioni di pc sono rimasti bloccati per ore. Di conseguenza, molte persone si stanno chiedendo se sia possibile ottenere un rimborso da Microsoft per i disagi subiti.
Attualmente, Microsoft non ha emesso alcuna dichiarazione ufficiale riguardo a eventuali rimborsi per il disservizio del 19 luglio. Tuttavia, basandosi sulle politiche standard di rimborso della compagnia, ci sono alcune circostanze in cui è possibile richiedere un rimborso.
Se un servizio Microsoft è stato inaccessibile per un periodo prolungato, solitamente superiore alle 24 ore, si può presentare una richiesta di rimborso per il periodo in cui il servizio non era disponibile. Inoltre, se ci sono stati problemi di fatturazione, come addebiti per servizi non utilizzati o fatture errate, è possibile richiedere un rimborso.
Per inoltrare una richiesta di rimborso a Microsoft, bisogna accedere al proprio account Microsoft e andare alla sezione “Cronologia acquisti“. Da lì, è necessario selezionare l’acquisto per cui si desidera richiedere il rimborso e cliccare su “Richiedi un rimborso”. Seguire poi le istruzioni sullo schermo per completare la procedura. È fondamentale ricordare che Microsoft non è obbligata a concedere rimborsi in ogni circostanza; ogni richiesta sarà valutata individualmente dall’azienda.
Nel caso in cui Microsoft respinga la richiesta di rimborso, esistono alcuni passaggi che si possono intraprendere. Si può contattare nuovamente il supporto clienti Microsoft per spiegare dettagliatamente la situazione e richiedere una nuova valutazione. Se questo tentativo fallisce, si può presentare un reclamo all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) o considerare l’azione legale.
È importante considerare che le politiche di rimborso di Microsoft possono variare in base al paese o alla regione di residenza, motivo per cui è consigliabile conservare tutta la documentazione relativa all’acquisto e al disservizio, come screenshot di messaggi di errore o email di conferma per cercare di supportare la richiesta di rimborso.
Se il blackout dei servizi Microsoft ha causato un danno economico significativo, potrebbe esserci la possibilità di richiedere un risarcimento. In tali situazioni, consultare un avvocato può essere una scelta saggia per valutare le opzioni disponibili e procedere di conseguenza.
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