Alcune patologie cardiocircolatorie implicano lo stop forzato alla guida. Una notizia che sicuramente sorprenderà gli automobilisti.
La decisione è relativa alla necessità di consentire a tutti di viaggiare sempre in base alle norme di sicurezza comuni, che vengono stabilite per determinare una condizione fruibile e ben organizzata su qualunque tipo di mezzo e strada.
Laddove manchino i requisiti essenziali per garantire questo, ne deriva la necessità di provvedere diversamente e, quindi, imporre una serie di restrizioni relative a coloro che devono rispondere sia fisicamente che mentalmente a prerogative precise per poter fruire del diritto alla guida.
Con problemi cardiocircolatori non si potrà guidare: le malattie interessate
Alcune patologie cardiache determinano, per gli automobilisti, lo stop forzato dalla guida. Sostanzialmente, chi ne è affetto non potrà più utilizzare la propria auto. Questa decisione è giustificata dal fatto che essere esposti ad un rischio sensibile mina non solo la propria sicurezza alla guida, ma chiaramente anche quella degli altri e aumenta le probabilità di incidenti stradali. Proprio in base a ciò si sceglie, dunque, di eliminare quelli che potrebbero essere potenziali pericoli ad alta incidenza.
Ovviamente, non si tratta di patologie comuni ma di condizioni così severe che potrebbero andare a provocare un arresto delle funzioni cerebrali improvviso. Ci sono, però, delle modulazioni in base al gruppo di appartenenza, ovvero:
- Gruppo 1: conducenti di moto, auto e veicoli piccoli;
- Gruppo 2: conducenti di camion e furgoni;
- Gruppo intermedio: autisti, ambulanze e mezzi di trasporto.
Le patologie che non consentono di guidare le moto e simili sono le seguenti: angina pectoris, insufficienza cardiaca, aritmie, sincope con sintomi a riposo o disabilità. Laddove sia presente una condizione grave con certificazione medica che attesti la relativa disabilità riconosciuta, sarà sempre la commissione a determinare l’impossibilità di guidare un dato mezzo.
Sicuramente è una soluzione limitante, ma si tratta comunque di una situazione in cui ci si trova solo in rari casi e nei quali è presente una gravità tale della patologia da richiedere tale disposizione. In generale, è sempre utile fare controlli periodici, valutare con il medico di base ogni sintomatologia e mettersi al volante solo quando lo stato fisico lo consente e, quindi, si è certi di poter guidare nel miglior modo possibile per la sicurezza di tutti.
Gli standard sono definiti non solo in Italia ma in Europa, dunque bisogna fare attenzione e prendere visione di quanto previsto nell’allegato III del Punto B del decreto 59 del 2011 che riporta le possibili condizioni specifiche. Purtroppo, ancora oggi gli incidenti alla guida sono piuttosto elevati e questo provoca cambiamenti nelle disposizioni in vigore per determinare le migliori soluzioni possibili.