L’uomo nero è una figura citata in una famosissima filastrocca per bambini. Ecco chi è veramente questa creatura.
Le filastrocche hanno sempre fatto parte della tradizione popolare. Si tratta di componimenti in rima destinati ai bambini. Al giorno d’oggi, si tende a fare molta attenzione alle parole. Vengono scelte con cura in modo che siano portatrici di messaggi positivi. In passato, tuttavia, le cose stavano in modo completamente diverso.
Non c’era tutta questa cura verso la psiche dei più piccoli. Alcune strofe contenevano riferimenti inquietanti, in grado di intimorire e di influenzare i pensieri. Una tra le più famose filastrocche, per esempio, cita esplicitamente l’uomo nero. Per risalire alle origini di questa spaventosa figura, bisogna guardare al folklore.
L’uomo nero ha un’origine ben precisa: ecco chi è la creatura che spaventa i bambini
Le filastrocche hanno un valore educativo spiccato. Grazie all’uso di rime e suoni ripetuti, infatti, sono utili per insegnare ai bambini tanti nuovi concetti. A volte, sono portatrici di morali importanti, in altri casi, invece, nascono per questioni più pratiche. Le maestre, per esempio, le utilizzano per insegnare alcune regole grammaticali o per aiutare a ricordare determinati concetti.
In passato, alcune di esse contenevano messaggi inquietanti. C’è una famosa ninna nanna capace di far venire i brividi anche agli adulti. È famosissima e i nonni erano soliti recitarla a figli e ai nipotini. Invita i piccoli a essere ubbidienti e a comportarsi bene. Al suo interno, però, viene citata un’oscura figura. Si tratta dell’uomo nero, che è diventato protagonista anche di alcuni film per il cinema.
Della filastrocca in questione, esistono tante varianti. Una delle più famose in Italia è la seguente:
Ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do?
Lo darò alla Befana che lo tiene una settimana.
Lo darò all’Uomo Nero che lo tiene un anno intero.
L’uomo nero risale al folklore ispanico, tipico del New Mexico, del Colorado, dell’America Latina e della Spagna. Veniva descritto come un essere dall’aspetto antropomorfo. Aveva, quindi, alcune caratteristiche in comuni con l’essere umano. Al posto della testa, però, c’era una zucca. Il suo unico obiettivo era quello di prendere i bambini e di portarli via dalle loro famiglie.
Questa figura richiama proprio la paura del buio e per la notte imminente. Nell’immaginario dei bambini, si nascondeva sotto il letto o negli armadi, pronto ad uscire fuori nel momento in cui i genitori spegnevano la luce e andavano a dormire.