Con la probabile uscita di scena di Amadeus, il conduttore Carlo Conti si sbilancia su una delle figure storiche della tv. Sul suo ritorno glissa…
Con la 74esima edizione del Festival di Sanremo in partenza, non stanno mancando gli interventi di chi è stato protagonista sul palco dell’Ariston in passato. Tra questi indubbiamente Carlo Conti, che ha condotto magistralmente la kermesse musicale per tre anni consecutivi dal 2015 al 2017. Con la sua guida la competizione si è avviata verso quella rivoluzione tanto agognata da Viale Mazzini che poi si è concretizzata soprattutto grazie ad Amadeus.
Ora che il conduttore è in procinto di dire addio impazza il totonomi. Sui giornali qualcuno ha ipotizzato proprio un ritorno di Conti, che intanto ai microfoni dell’ANSA spende parole al miele per la manifestazione: “Sanremo è Sanremo perché è una grande festa popolare che accontenta tutti, grandi e piccoli e ogni ceto sociale. Gli italiani sono catturati dallo stesso evento come quando gioca la Nazionale: tutti direttori artistici o tutti commissari tecnici”, ha spiegato per poi sbilanciarsi ricordando un collega leggendario.
Carlo Conti è sicuro: il conduttore che meritava di condurre il Festival
Mentre Amadeus continua a ripetere che si tratterà del suo ultimo Festival di Sanremo da direttore artistico – la 74esima edizione è per lui la quinta consecutiva – c’è chi si è già portato avanti con il lavoro e ipotizza chi sarà al timone della kermesse dal prossimo anno in poi.
Tra i nomi che stanno circolando anche quello di Carlo Conti, sarebbe un ritorno di fiamma graditissimo sia per la Rai che per il pubblico: “Se la Rai mi chiedesse la disponibilità a rifare Sanremo tra uno, due, tre, dieci anni, mi metterò seduto e cercherò di capire, al di là delle idee, se avrò ancora energia e orecchio per farlo”, ha ammesso.
Sempre ai microfoni dell’ANSA ha scoccato una freccia proprio per colpire Viale Mazzini, che in passato avrebbe commesso un errore particolarmente grossolano nella scelta del presentatore: “Fabrizio Frizzi? Avrebbe meritato in mille occasioni nella sua carriera di condurre il Festival ma non glielo hanno mai proposto”.
Ha però aggiunto, subito dopo, tra le conclusioni: “L’affetto, l’amore vero e puro, il calore che il pubblico ha dimostrato verso Fabrizio durante la malattia, quando è morto e al suo funerale, valgono però molto di più di uno, due, tre, dieci Festival di Sanremo”.