È rimasto ancora pochissimo tempo per quanto riguarda la cessione del credito in merito al Bonus per lavori di ristrutturazione. Ecco tutte le informazioni utili.
Ultimi giorni per poter usufruire della cessione del credito per lavori edilizi di ristrutturazione riguardanti i casi residui di Superbonus al 110%, ancora parzialmente in vigore per i lavori effettuati nei condomini. Occorre affrettarsi se non si vuole perdere il beneficio, giunto agli sgoccioli. La scadenza è ai primi di aprile.
Tutti ormai sappiamo che il generoso Superbonus al 110% per lavori di ristrutturazione edilizia, che ha permesso a molte famiglie di rimettere a posto casa a costi minimi, è stato progressivamente eliminato a partire al 2022. In quanto troppo oneroso per le casse dello Stato.
Prima è stato posto un termine ai lavori per cui era stato concesso, poi l’importo si è ridotto e, infine, è stato cancellato. Salvo per le ristrutturazioni nei condomini, per le quali il Superbonus al 110% ha avuto termini di scadenza più lunghi. Ora, tuttavia, anche quest’ultima proroga è agli sgoccioli: il 4 aprile è il termine ultimo. Tra pochissimi giorni, quindi. Ecco cosa bisogna sapere.
Bonus per lavori di ristrutturazione, scadenza e requisiti
Entro il 4 aprile 2024 va ceduto il credito per lavori di ristrutturazione edilizia nei condomini per l’applicazione del Superbonus al 110%. La cessione e lo sconto in fattura, però, sono ancora possibili solo se la delibera dell’assemblea condominiale e la Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata) sono state adottate entro il 17 febbraio 2023. Dunque, si tratta di lavori che hanno avuto inizio lo scorso anno e per i quali la legge aveva previsto l’ultima applicazione del Superbonus.
Bisogna comunicare la cessione del credito in via telematica all’Agenzia delle Entrate. Cosa accade se entro il 4 aprile non si riesce ad effettuare l’operazione? Se la scadenza viene superata, al titolare non resterà che chiedere le somme spettanti tramite dichiarazione dei redditi, con detrazioni fiscali Irpef da suddividere in 4 rate di pari importo per altrettanti anni. Per poter beneficiare della detrazione piena, ovvero che copra tutta la spesa sostenuta per i lavori edilizi, è necessaria la capienza fiscale.
Questo significa che il reddito imponibile del titolare deve essere superiore alla spesa sostenuta. Perché in caso contrario non potrà recuperare tramite detrazioni fiscali tutte le uscite. Se ad esempio i lavori edilizi sono costati 80.000 euro, che con il Superbonus al 110% danno diritto a 88.000 euro da suddividere in 4 rate annuali di detrazione fiscale (da 22.000 euro l’una) sarà necessaria una capienza fiscale da 67.700 euro di reddito imponibile, al netto di altre detrazioni e deduzioni.
Sarà più facile per le spese inferiori: è richiesta una capienza fiscale inferiore. In ogni caso, se domandare la detrazione fiscale non dovesse essere sufficiente, per via di un reddito troppo basso, gli esperiti suggeriscono di aspettare fino all’ultimo giorno utile prima di inviare la dichiarazione di redditi.
Nel frattempo, infatti, il governo potrebbe introdurre delle nuove modifiche alla normativa. Come prorogare o riaprire i termini per la comunicazione della cessione del credito; oppure distribuire le detrazioni fiscali su più anni, ad esempio 10 invece di 4, con conseguente riduzione della capienza fiscale. La scedanza del 4 aprile vale anche per l’Ecobonus e altri incentivi di ristrutturazione edilizia.