Se hai paura di perdere il tuo preziosissimo bonus anziani, ecco quali sono gli errori che non devi assolutamente compiere: non ti sbagliare
Da pochi giorni è stato pubblicato il decreto che introduce il bonus anziani e, sebbene oggi non sia ancora attivo, sono già molti i dubbi e le paure di chi ne avrebbe diritto. A confermarlo è stata il decreto legislativo n.29/2024, dedicato proprio alle nuove misure in tema di politiche verso le persone anziane e a disciplinarlo sono, nello specifico, gli articoli 34, 35 e 36. Il periodo di sperimentazione è previsto dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026.
Di fatto, consiste in un prestazione universale legata al bisogno assistenziale dell’anziano e volta a favorire la sua autonomia e la sua domiciliarità. Si compone quindi di una quota fissa e di una eventuale e possono richiederlo ed ottenerlo solo gli anziani che rispettano alcuni requisiti. Ecco di quali si tratta e quali sono gli errori da non fare.
Innanzitutto, chi lo richiede deve avere almeno 80 anni di età, un gravissimo livello di bisogno assistenziale e un ISEE per le prestazioni di natura sociosanitaria non superiore a 6mila euro. Inoltre, deve già ricevere l’indennità di accompagnamento, o deve rispettare i requisiti necessari per riceverla. Per fare domanda ci si deve rivolgere all’INPS, online o tramite un patronato.
La quota fissa del bonus anziani sarà pari all’indennità di accompagnamento mentre quella integrativa sarà più corposa e arriverà fino a 850 euro mensili. Questa somma sarà finalizzata a sostenere lo stipendio del lavoratore domestico assunto per l’anziano o per coprire il costo di servizi destinati sempre al suo benessere.
Nel caso in cui l’INPS verificasse che questi soldi non vengano usati per questi scopi, si procederebbe con la revoca del sostegno economico e l’anziano dovrà anche restituire le somme precedentemente percepite. In questo caso, però, all’anziano che ne rispetta i requisiti rimarrebbe l’indennità di accompagnamento, anche se la parte più corposa e consistente negli 850 euro se ne andrebbe.
Massima attenzione, quindi, a come si sfruttano i soldi provenienti da questo bonus e al campo di applicazione: se, da un lato, possono essere un valido sostegno per l’autonomia dell’anziano, dall’altro il rischio è quello di vederseli interamente revocare!
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