È arrivato a molte persone l’avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate: ecco come contestarlo senza perdere tempo.
Quando il cittadino riceve l’avviso di accertamento vuol dire che è debitore di una somma dovuta e che non è stata versata oppure è stata versata in misura minore a quanto dovuto a titolo di imposta. Oltre all’AdE, l’avviso può essere emesso anche dal Comune e dalla Regione.
L’avviso è notificato al contribuente con la classica e famosa “busta verde” e fa riferimento all’attività di verifica svolta dall’Amministrazione, in questo caso dall’Agenzia delle Entrate, e al tipo di imposta che la stessa ha diritto di riscuotere. All’interno della carta viene chiarito come coprire il debito e i termini entro il quale è possibile agire.
Tuttavia, prima di procedere al pagamento, non tutte le persone sono a conoscenza del fatto che è possibile contestare un avviso di accertamento dall’Agenzia delle Entrate. È importante però agire con tempismo per evitare di perdere tempo e ci sono alcuni passaggi da conoscere.
La legge vuole che gli avvisi di accertamento sono portati a conoscenza dei contribuenti tramite la notifica di avvisi, i quali devono essere necessariamente sottoscritti dal capo ufficio o da un altro impiegato della carriera direttiva delegato da lui. È bene spiegare che per contestare il contenuto dell’avviso non serve proporre una querela di falso.
L’avviso è un mero atto amministrativo, con efficacia dichiarativa e non certificativa. Per questo motivo, per contestare il testo il cittadino può impugnarlo davanti al giudice tributario, ma è bene specificare che non serve la querela di falso come si potrebbe immaginare a primo impatto.
È importante spiegare che la disposizione vuole che l’accertamento sia nullo nel caso in cui l’avviso non dovesse riportare la sottoscrizione, le indicazioni e la motivazione. Dunque, nel caso in cui l’avviso non dovesse avere la firma da parte del capo ufficio o da un altro impiegato vuol dire che si può procedere con la contestazione.
L’avviso, ricordiamo, che è un atto amministrativo emesso per concludere un procedimento amministrativo con cui viene determinata una pretesa del pagamento di imposta e non ha natura processuale. L’atto ha carattere dichiarativo e dona certezza ai fatti che vengono contestati all’interno dall’Agenzia delle Entrate al debitore ma solamente se non viene impugnato oppure se la contestazione viene meno.
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