Shock nel mondo del calcio, arbitro aggredito da un tifoso: il giudice sportivo non perdona: sanzione inevitabile
Il mondo del calcio è ancora sotto shock. La violenza purtroppo non è stata ancora arginata e continua a imperversare a tutti i livelli, dalle competizioni UEFA ai campetti di periferia, coinvolgendo spesso calciatori, addetti ai lavori, arbitri e intere tifoserie.
Quanto accaduto in Italia negli ultimi giorni ha però davvero del clamoroso. Un direttore di gara è stato aggredito da un tifoso. Un episodio gravissimo che avrebbe meritato una sanzione esemplare. Le cose però non sono andate così, e la decisione del giudice sportivo ha lasciato tutti a bocca aperta.
In un mondo del calcio che dovrebbe unire e non dividere, in cui dovrebbero avere diritto di cittadinanza, la gioia, il dolore per quanto succede in campo, l’agonismo anche acceso, la sportività sotto ogni punto di vista, non dovrebbe rimanere spazio per la violenza. Ma il mondo delle utopie appartiene ormai a un’epoca differente da quella in cui viviamo, e purtroppo ogni settimana siamo costretti ad affrontare episodi spiacevoli in quasi tutti i campi o gli stadi in cui si giochi una partita.
Ma è proprio per cercare di limitare gli episodi più gravi, per far sì che a nessuno venga in mente di ripetere le ‘gesta’ vergognose di certe persone, che la parte sana del tifo e del mondo del calcio si aspetterebbe dal giudice sportivo mano ferma davanti a colpe così evidenti. Stavolta, invece, la sanzione per uno spettatore che si è scagliato contro un arbitro è stata talmente leggera da lasciare senza parole molti appassionati e addetti ai lavori.
Assistere a scene di violenza è indecoroso a ogni livello. Quando purtroppo il fattaccio accade in una gara del campionato Under 14 regionale, in questo caso specifico in Piemonte, è naturale rimanere a dir poco esterrefatti.
Negli scorsi giorni, uno spettatore ha avuto la brillante idea, durante una partita tra le giovanili di Gozzano e Baveno, di aggredire un direttore di gara 15enne per una decisione a suo parere scorretta. Un momento di follia costato caro al colpevole, punito con un anno di Daspo, ma non ai padroni di casa.
Se già in molti hanno avuto da ridire per la sanzione comminata al 46enne residente a Biella, quasi tutti si sono trovati in disaccordo con la punizione inflitta al Gozzano, la società che giocava in casa, per responsabilità oggettiva. Il giudice sportivo ha infatti punito il club con 500 euro di multa e la squalifica del campo per due gare.
Una pena decisamente leggera, considerando che nel referto dello stesso giudice sportivo si legge come i dirigenti della squadra abbiano avuto colpe nell’accaduto, non avendo evitato in alcun modo il contatto tra il giovanissimo arbitro e il genitore infuriato e non avendo nemmeno preso le difese del giovane, in evidente stato di shock, costretto a chiamare i carabinieri per lasciare l’impianto in sicurezza.
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