Il Decreto Riscossione ha previsto un’importante novità in tema di rimborsi fiscali, per coloro che hanno dei debiti con il Fisco. Cosa rischiano?
Pessime notizie per i contribuenti che hanno dei debiti. L’Esecutivo ha deciso di innovare la normativa relativa al meccanismo di riscossione e, con un nuovo Decreto Legislativo, ha introdotto una regola destinata a incidere profondamente sul destino di numerose famiglie.
Coloro che hanno debiti con il Fisco, infatti, rischiano di dover rinunciare alle somme spettanti a titolo di rimborso 730. In realtà, non si tratta di una totale innovazione, perché una simile previsione era già prevista dal D.P.R n. 602/1973, che sanciva il potere dell’Agenzia delle Entrate di verificare se il beneficiario del rimborso fosse iscritto al ruolo.
All’interessato si concedeva, poi, la possibilità di compensazione volontaria tra il credito d’imposta e il debito, previa comunicazione, entro 60 giorni, dell’interesse ad accettare o meno la proposta. Con il Decreto Riscossione, tuttavia, questa procedura è stata profondamente modificata ed è stato ridefinito il ruolo dell’Agenzia delle Entrate in tale procedimento. Scopriamo cosa cambia per coloro che hanno debiti con il Fisco.
Sulla base di quanto previsto dalla nuova normativa, l’Agenzia delle Entrate, prima di pagare un rimborso fiscale del valore superiore a 500 euro, deve accertare se il contribuente beneficiario ha adempiuto o meno all’obbligo di pagamento relativo alla notifica di uno o più cartelle esattoriali.
Nel caso in cui il debitore non abbia provveduto, l’Ente deve inviare in maniera telematica una segnalazione all’Agente di Riscossione che ha il ruolo in carico. Affinché possa esserci la compensazione, dunque, è necessario che il rimborso fiscale ammonti a più di 500 euro. L’Agenzia delle Entrate, poi, non provvede più alla verifica dell’iscrizione a ruolo del contribuente che deve ricevere le somme, ma della circostanza dell’inadempienza all’obbligo di versamento scaturente dalla notifica di cartelle esattoriali.
Rimane, invece, invariata la notifica della proposta di compensazione. Nell’ipotesi in cui l’interessato non accetti, tuttavia, il Decreto Riscossione prevede che le somme oggetto del rimborso rimangono a disposizione dell’Agente di Riscossione, fino al 31 dicembre dell’anno seguente a quello di messa a disposizione.
Questo significa che coloro che hanno debiti con il Fisco ma devono ricevere un rimborso fiscale vedranno bloccate le somme spettanti in caso di rifiuto della proposta di compensazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
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