Sembra che stiano per arrivare dei grandi risparmi per tante persone: ecco come si avranno 120 euro in più sul conto.
In questi ultimi anni il corso della vita è aumentato a dismisura e sono diversi gli ambiti in cui si sono visti degli incrementi dei prezzi, a partire dagli alimenti ai supermercati, passando per la benzina e finendo per arrivare alle bollette.
Proprio per quanto riguarda le bollette di gas e luce in quest’ultimi periodi i costi che gli italiani hanno dovuto affrontare sono stati veramente elevati e infatti hanno sollevato il malcontento generale. I cittadini hanno di fatto chiesto l’intervento del Governo per poter risolvere questa situazione, visto che le cifre che si sono sfiorate sono davvero eccessive. Sembra però, che la situazione relativa alle bollette in Italia sia per cambiare nuovamente e, benché molte famiglie stiano davvero preoccupate, i costi dei gas e luce potrebbero subire delle modifiche in positivo.
Bollette gas e luce: ecco perché si parla di 120 euro in più
Ad affermare che i costi delle bollette di gas e luce potrebbero calare in questo periodo è stato Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia.
Secondo Tabarelli, quello che bisogna considerare è il passaggio al mercato libero e al tempo stesso anche il mercato internazionale, per cui pare che il risparmio medio annuo per le famiglie sarà di circa 76 euro per il gas e di 50 per la luce.
“La stragrande maggioranza dei clienti è passata ormai al mercato libero. Sono circa 3 milioni su 20 gli utenti vulnerabili per il gas e 4,5 milioni in tutela su 30 nell’elettrico. La crisi del gas è dimenticata. Le scorte sono altissime, la domanda è bassa grazie anche alle rinnovabili e al nucleare francese”.
Sembra quindi che non vi saranno più i rincari nella bolletta da pagare, almeno per il momento, visto che i costi veloce e gas potrebbero calare con delle riduzioni che oscillerebbero tra il 2 % e l’8%. In queste giornate dovrebbe essere uscita una nuova indicazione relativa all’area delle tariffe del metano del mese di Febbraio, che dovrebbe interessare la fase della popolazione più vulnerabile, ossia tutte quelle persone in condizioni economiche svantaggiate, i portatori di disabilità e chi ha attivato un’utenza presso una struttura abitativa di emergenza, oltre che ha più di 75 anni di età.
A luglio è stata fissata la data ultima per poter avere delle risposte più certe e concrete.